La Segheria

Operai della Segheria

La gentilissima Chiara Ruggiero ha fatto pervenire ad Orsomarsoblues ([email protected]) una foto molto bella di quando la Segheria era l’anima di Orsomarso, perchè vi lavoravano decine e decine di persone.
I meno giovani ricordano la sirena che scandiva i turni di lavoro degli operai, la teleferica, i camion che attraversavano la valle dell’Argentino, il trenino.
Assieme alla foto, Chiara ha inviato anche una lettera che, col suo permesso, pubblico.

Spett. OrsomarsoBlues,
mi chiamo Chiara Ruggiero, sono una blogger (www.librofilia.it) e abito Marcellina, i miei nonni materni sono Orsomarsesi ormai residenti da anni a Marcellina.
Trovo Orsomarso un paese davvero stupendo e suggestivo e perciò quando posso torno spesso a visitare il loro paese e a ripercorre con la memoria i luoghi dei loro numerosi racconti e a fare lunghe passeggiate nelle montagne che adoro.
Seguo con piacere la pubblicazione delle immagini storiche del paese sulla Vostra pagina Facebook e dopo aver letto il vostro annuncio in cui ricercavate nuove immagini, non ho potuto fare a meno di inviarVi l’immagine in allegato a cui sono molto legata.
L’immagine in oggetto ritrae mio nonno venuto a mancare da poche settimane (il primo da sinistra) che ha lavorato dal 1949 sino al 1956 presso la ditta Argentino e qui ritratto insieme ad alcuni colleghi sul posto di lavoro.
Spero che l’immagine possa esservi utile.
Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro buon lavoro poiché ritengo molto utile ed importanti il lavoro da Voi svolto perché è necessario ed essenziale tenere sempre viva la memoria!
Cordialmente
Chiara Ruggiero

Chiara, grazie per la foto e per la lettera.

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2 Replies to “La Segheria”

  1. lucia spatucci ha detto:

    salve…sto cercando delle foto della famiglia Furfari…il padre di mio suocero Rocco Furfari era il guardiano della segheria…se per caso ci fossero altre foto

  2. DOMENICO FORESTIERI ha detto:

    Gentile signora Chiara, conoscevo benissimo Vostro nonno. Ricordo il rapporto di amicizia che aveva con mio padre. In quel periodo tutti lavoravano, compreso mio padre, nella locale segheria. Mi capitava spesso di recarmi in quel luogo di lavoro con la mia bicicletta Bianchi per consegnare il pasto a mio padre. Al suono della sirena delle ore dodici consegnavo e ripartivo. Le mie giovanissime gambe mi facevano affrontare la lunga salita del ritorno senza sosta per riprendere fiato. Ricordo che Vostro nonno abitava alla via alta del paese dove faceva anche il maniscalco.

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