Francesco (838.000 persone portano questo nome)
ALTERATI: Franceschino (700).
ABBREVIATI e IPOCORISTICI: Césco (150); Cécco (50), Cecchino (100), Ceccardo (50); Chécco (30), Checchino (50); Chicco (50); Chino (140); Ciccio (100), Ciccillo (50).
NOMI DOPPI: Francesco Pàolo o Francescopàolo (15.000), Francesco Savèrio
(3.000), – Antonio o Francescantònio (3.000), – Maria (650). –
FEMMINILE
Francesca (300.000).
VARIANTI: Francisca (400).
ALTERATI: Franceschina (4.500).
ABBREVIATI e IPOCORISTICI: Cecchina (200);Chicca (25).
NOMI DOPPI: Francesca Paola (4.500), Francesca Morìa (1.500).
È uno dei nomi di più alta frequenza in Italia – il 6° per rango nazionale tra i maschili e l’ll° tra i femminili – ampiamente diffuso nella forma fondamentale in tutta l’Italia e variamente distribuito nelle altre forme: Franceschino e Chicco sono accentrati in Sardegna, con i rispettivi femminili; Cesco è più compatto nelle Venezie, Chino nel Nord e in particolare nell’Emilia-Romagna; Ceccardo è proprio della Toscana e soprattutto del Carrarese.
La base lontana è l’etnico latino, tardo e medioevale, Franciscus, dal germanico “frankisk”, che indicò prima l’appartenenza al popolo germanico dei Franchi (v. Franco), poi a quello dei Francesi e in genere l’origine dalla Francia o una relazione (di lavoro, ecc.) con la Francia: con questo valore etnico fu usato come soprannome e come nome personale dalI’XI al XIII secolo. Ma dal Trecento da nome laico si trasformò in nome prevalentemente religioso, cristiano, per il prestigio e il culto sempre più diffuso di San Francesco d’Assisi (Giovanni di Pietro di Bernardone, mercante di tessuti spesso impegnato in Francia, che per questo ridenominò il figlio Francesco), patrono d’Italia, dell’Umbria e di numerosi centri, e in seguito per il culto di moltissimi santi e sante così denominati (più di 50), tra cui San Francesco di Paola (CS) eremita francescano del Quattrocento, San Francesco Caracciolo di Villa Santa Maria d’Abruzzo e San Francesco Savèrio missionario gesuita di Xavier in Navarra del Cinquecento, San Francesco di Geronimo di Grottaglie (TA) e San Francesco di Sales in Navarra del Seicento.
In particolare il derivato in -ardo d’impronta germanica, longobardica, Ceccardo, è insorto e si è diffuso per il culto locale di San Ceccardo vescovo nel IX secolo e patrono di Luni, SP (e il nome è attualmente accentrato per i 4/5 nel Carrarese); i nomi doppi Francesco Paolo e Francesco Savèrio, accentrati nel Sud, sono in realtà unitarii e autonomi, ripresi da San Francesco di Paola e da San Francesco e da San Francesco Saverio.
Da “Nomi d’Italia” di E. De Felice
Nella foto Francesco Campagna nel 1942