Ho un fiore secco

Fiore secco

Fiore secco

Ho un fiore secco per il ministro Cancellieri che si “rammarica” per “aver fatto prevalere i sentimenti” liberando un’amica di famiglia, e che famiglia, che begli amici, signora ministro. Il fiore che le porgo si è seccato in un mio libro, non scritto ieri ma quindici anni fa, “Alcatraz”, firmato proprio da un detenuto in quel braccio della morte che sta diventando la fantasia, Jack Folla, un personaggio che non può più parlare perché in questa Italia la fantasia è ormai quasi un reato. I mediocri hanno vinto, la menzogna impera, i cattivi esempi fanno scuola. Il suo, signora ministro, non è più grave di altri, è un esempio mediocre tanto quanto il suo concetto di “umanità”. La mediocrità del male, il peggiore degli insegnamenti, dei “modelli”. Uno di quei cattivi esempi che non meritano neppure un’imputazione. È al suo favore ai Ligresti che dedico questo mio secco fiore dal carcere in cui lei, e tutti quelli come lei, hanno ridotto la creatività, la fantasia e la fierezza di essere italiani, cosa di cui non vi perdoneremo mai.

“Noi non conosciamo nessuno.” Questa è l’affermazione che mi perseguita da quando sono nato. C’era un numero chiuso per la mia iscrizione a scuola? “Noi non conosciamo nessuno.” I primi problemi con la giustizia? “Noi non conosciamo nessuno, Jack.” Sul lavoro mi facevano una porcata? “Noi non conosciamo nessuno.” Mia madre no, era americana, ma mio padre me l’avrà ripetuta mille volte. Mio padre era italiano. “Noi non conosciamo nessuno” vorrei che fosse scritta nelle aule dei tribunali al posto di “La giustizia è uguale per tutti”, che non è vero se non come affermazione di principio. “Noi non conosciamo nessuno” invece, è la verità di quarantacinque milioni di italiani su cinquanta. Cinque milioni, e forse più, “qualcuno” lo conoscono. Se non un santo: un mezzo-beato, l’autista, la cameriera del santo, la suocera del marito della cugina dell’amante dell’onorevole, ma qualcuno in paradiso ce l’hanno. Ma quarantacinque milioni questa tizia, questa cugina dell’amante, questa stronza, non la conoscono. Ad alcuni piacerebbe, non dico di no. Se ne approfitterebbero subito, gli chiederebbero il favore. Favore un cazzo. Favore è una parola mafiosa se esclude da un diritto chi non è favorito che dai propri, disconosciuti meriti. In ogni caso, “Noi non conosciamo nessuno” resta l’affermazione più grande ed orribile degli italiani, perché significa che in questo Paese se non conosci qualcuno sei fottuto. Siate orgogliosi di non aver mai conosciuto qualcuno. L’Italia ha bisogno di una lezione di stile. Il vostro. Anonimo.

Da facebook Diego Cugia – Jack Folla

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