Lettera di un condannato a morte della Resistenza
Giancarlo Puecher Passavalli, 20 anni, fucilato nel dicembre 1943
…
Muoio per la mia Patria. Ho sempre fatto il mio dovere di cittadino e di soldato: Spero
che il mio esempio serva ai miei fratelli e compagni. Iddio mi ha voluto… Accetto con
rassegnazione il suo volere.
Non piangetemi, ma ricordatemi a coloro che mi vollero bene e mi stimarono. Viva
l’Italia. Raggiungo con cristiana rassegnazione la mia mamma che santamente mi
educò e mi protesse per i vent’anni della mia vita.
L’amavo troppo la mia Patria; non la tradite, e voi tutti giovani d’Italia seguite la mia
via e avrete il compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova unità
nazionale. Perdono a coloro che mi giustiziano perché non sanno quello che fanno e
non sanno che l’uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia.
A te Papà l’imperituro grazie per ciò che sempre mi permettesti di fare e mi
concedesti.
Gino e Gianni siano degni continuatori delle gesta eroiche della nostra famiglia e non
si sgomentino di fronte alla mia perdita. I martiri convalidano la fede in una Idea. Ho
sempre creduto in Dio e perciò accetto la Sua volontà. Baci a tutti.
Giancarlo
Un omaggio a quanti hanno perso la vita in guerra. Sindaco è il prof. Vincenzo Maradei
Foto: Rosanna Maradei