Ma non è facile, in un’epoca dove la felicità personale è legata spesso al possesso e al consumo continuo di beni materiali (tale condizione è definita consumismo), frutto di campagne pubblicitarie che abituano le persone ad acquistare prodotti non per la loro necessità ma per quello che questi rappresentano. Ad esempio, il telefono cellulare non lo sostituiamo quando si rompe, bensì quando esce un nuovo modello che promette prestazioni ultramoderne.
Se esasperato, il consumismo produce dei danni. Comprando più di quanto serva, i livelli di risorse naturali necessarie per la produzione e lo smaltimento di quanto non ci serve più, soffocano il pianeta. Il consumo critico può essere la risposta: orientare i propri acquisti prendendo in considerazione gli effetti sociali e ambientali dell’intero ciclo di vita del prodotto, fa bene al pianeta e anche a noi stessi.
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