“Noi abbiamo un gran numero di imposte sulla miseria, […] non ne abbiamo una sola che colpisca esclusivamente la ricchezza vera”

 

Giovanni Giolitti

Giovanni Giolitti

Il paese, dice l’onorevole Sonnino, è ammalato politicamente e moralmente, ed è vero: ma la causa più grave di tale malattia è il fatto che le classi dirigenti spesero enormi somme a beneficio proprio quasi esclusivo e vi fecero fronte con imposte, il peso delle quali cade in gran parte sulle classi più povere; noi abbiamo un gran numero di imposte sulla miseria: il sale, il lotto, la tassa sul grano, sul petrolio, il dazio di consumo, ecc.; non ne abbiamo una sola che colpisca esclusivamente la ricchezza vera; perfino le tasse sugli affari e le tasse giudiziarie sono progressive a rovescio; quando nel 1893, per stringenti necessità finanziarie, io dovetti chiedere alle classi più ricche un lieve sacrificio, sorse da una parte delle medesime una ribellione assai più efficace contro il governo che quella dei poveri contadini siciliani; e l’onorevole Sonnino, andato al governo dopo di me, dovette provvedere alle finanze rialzando ancora il prezzo del sale e il dazio sui cereali. Io deploro quanti altri mai la lotta di classe; ma, siamo giusti, chi l’ha iniziata?”

Discorso di Giovanni Giolitti tenuto nel settembre 1900.

Fonte:  “STORIA D’ITALIA   1861 – 1969  vol. II  di Denis Mack Smith

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