Biodiversità: la Regione Calabria vuole tutelarla con l’aiuto dell’UE

Pini Loricati a Serra di Crispo nel PARCO DEL POLLINO

Pini loricati a Serra di Crispo nel PARCO DEL POLLINO

 

La Regione Calabria si impegna a portare avanti il progetto PanLife, patrocinato dall’UE, affinchè possa essere salvaguardata la biodiversità.

Nell’articolo si legge che l’ecosistema calabrese sia tra i più ricchi di cui disponga l’intera Europa. Peccato però che l’ecosistema e la fauna marina siano state massicciamente lese dal forte inquinamento ambientale, diffuso sia sul litorale che nell’entroterra di questa splendida terra.
Basta citare solo alcuni episodi per ricordare quanto la malapolitica assoggettata al malaffare abbia deturpato le bellezze paesaggistiche e distrutto gli habitat naturali di tante specie animali e marine, facendosi beffa di qualunque normativa comunitaria.

Alcuni esempi?
San Sago, frazione montana del comune di Tortora. A 300 metri da un’area sic, tutelata dalla normativa CE Habitat 2009 (tra le specie animali protette troviamo la lontra, il cervone, la tartaruga greca) sorge un impianto per la depurazione e il trattamento di rifiuti liquidi non pericolosi e per il compostaggio. Anni di illeciti commessi versando percolato direttamente nelle acque del Fiume Noce, che scorre li vicino. Abusi compiuti danneggiando la natura e la salute dell’uomo, finchè le troppe irregolarità hanno poi condotto all’apertura di un’inchiesta ed al conseguente processo ancora in corso; che vede imputati gli amministratori della ditta La Recuperi s.r.l, atta a gestire gli impianti. Capi di accusa pesanti, come deturpazione e distruzione delle bellezze paesaggistiche, disastro ambientale, truffa ad ente pubblico, falso ideologico. Ad oggi, però, nonostante ci sia una causa aperta e le analisi di un perito incaricato dal Comune di Tortora abbiano rivelato la presenza di metalli pesanti diffusi nelle acque fluviali, il Tribunale di Cosenza ha deciso di dissequestrare il sito, affermando come non “sia accaduto nulla”.

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Celico, comune della Pre Sila. Dallo scorso anno si è costituito comitato ambientale presilano, in lotta contro il conferimento dei rifiuti non trattati. Si, perchè la discarica si erge a pochi chilometri dal Parco Nazionale della Sila e non è stata progettata per raccogliere quella tipologia di rifiuto.

E che dire, poi, dell’inquinamento marittimo? Dei depuratori situati lungo tutta la costa calabra, malfunzionanti e che sono costati le sanzioni emesse dall’UE, pagate caramente dai cittadini calabresi?
E dei tonni malformati pescati al largo di Amantea e Cetraro, ne vogliamo parlare? Abbiamo dovuto attendere non la prima, nemmeno la seconda e la terza battuta di pesca “radioattiva” perchè si disponessero delle indagini che possano far chiarezza su queste anomalie. Probabilmente la risposta è già in tasca ed è un pezzo di storia seppellita nei fondali del Mar Tirreno, dove dormono le “navi dei veleni”. Un racconto scomodo, coperto anche dai piani alti della politica.

Questi sono gli eventi più eclatanti, a cui bisognerebbe aggiungere la lunga sfilza di discariche abusive, fabbriche di veleno, e tanto altro ancora..
Chissà se almeno una volta, magari per sbaglio, i tanti milioni destinati dall’UE e le promesse dell’attuale neo giunta regionale si materializzino in qualcosa di veramente concreto, visto che lo stesso Oliverio, in campagna elettorale favorevole ad attuare la strategia rifiuti zero, ha poi preferito continuare sulla strada delle deroghe all’uso di discariche ormai sature disposto dal suo predecessore, Scopelliti.

 Scritto  da  Manzi

Fonte: http://tirrenoeveleno.altervista.org/biodiversita-la-regione-calabria-vuole-tutelarla-con-laiuto-dellue/

http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/natura/2015/04/07/regione-calabria-punta-a-conservare-biodiversita_c282ea2a-41cb-44a8-84c0-9ca48e627f88.html

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