Quando divento pessimista e ho l’impressione che si sia avviati verso una catastrofe sociale, ambientale e culturale e forse una spaventosa guerra globale, mi domando cosa ne scriverebbero gli storici futuri, se ce ne saranno. Ecco, ritengo che riconoscerebbero negli anni 90 il momento di follia collettiva in cui si crearono le condizioni della rinascita imperiale della Germania e della deriva iperliberista degli Stati Uniti. Alcune date significative: 1989, “Washington consensus” e canonizzazione della deregulation; 1990, riunificazione della Germania; 1991, dissoluzione dell’URSS, trionfo di CNN e dei canali all-news e nascita del World Wide Web; 1992, trattato di Maastricht e nascita dell’Unione Europea; 1995, creazione della World Trade Organization; 1999, introduzione dell’euro e liberalizzazione delle banche (la “modernizzazione dei servizi finanziari” voluta da Clinton). Dieci anni in cui il mondo ha deciso di puntare tutto, senza lasciarsi margini e senza prevedere modalità di correzione, sulla capacità di alcune mega-corporation e di un paio di nazioni-guida di gestire al meglio le scarse risorse del pianeta, delegando a esse la facoltà di regalare, o negare, il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità (e anzi di stabilire, attraverso i loro media, cosa sia la vita, cosa sia la libertà e cosa sia la felicità).
Di Francesco Erspamer
Fonte: dalla pagina Facebook dell’autore
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