Lucia vive tra Orsomarso e Milano da sempre. Tempo fa mi mostrò questa foto. Le chiesi di raccontare qualcosa che aiutasse a ricostruire quel tempo.
Gli anni ’50 segnano la fine delle attività dell’Argentino e l’esodo forzato di centinaia di orsomarsesi verso il Nord: Italia, Francia e Germania soprattutto.
Questo è il suo racconto, carico di emozione.
La ringrazio.
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Questa foto è una delle poche immagini che ho dei miei genitori giovani .
È stata scattata a Scalea e risale ai primi mesi del 1955.
I due bimbi sono mio fratello Antonio, di due anni, e mia sorella Teresa di pochi mesi. Io nasco a novembre dello stesso anno.
Lasciano la terra dove sono nati per motivi di lavoro nei primi anni 60. Mio padre parte prima e il resto della famiglia più tardi. Nel frattempo i bimbi sono diventati sei. Milano, dopo Orsomarso, è diventata la loro (la nostra) “terra”, dove son cresciute le radici, senza mai dimenticare da dove si è partiti.
È ancora vivo in me il ricordo e la sofferenza per le mille difficoltà incontrate, dalla lingua al clima, alle amicizie che non avevamo più. C’è però una cosa bella che mi fa molto piacere ricordare: la solidarietà, l’amicizia e l’aiuto, in caso di bisogno, che scattava fra i compaesani orsomarsesi/milanesi.
Questa foto in bianco e nero è un tuffo al cuore: i miei genitori cosi giovani e belli; chissà cosa pensavano in quel momento e quali erano le loro aspettative per il futuro?
La vita però fa il suo corso e ti porta per sentieri sconosciuti. Loro non hanno mai dimenticato Orsomarso e ogni anno sono ritornati per ricaricarsi e per tenere sempre collegato quel filo con le proprie origini.
Anche per me ogni volta è come tornare a casa dalla mamma. Lei da tre anni non è più fra noi fisicamente, ma sono sicura che le farà molto piacere sapere di viaggiare fra i luoghi dell’anima.
I luoghi che ha sempre amato e mai dimenticati.
Lucia Santelli