Les amants

“Gli amanti” o “Les amants” – 1928, olio su tela, 54×73 cm, New York, The Museum of Modern Art.

“Gli amanti” o “Les amants” – 1928, olio su tela, 54×73 cm, New York, The Museum of Modern Art.

 

La civiltà moderna, l’arte in un bacio, il sogno volontario per esibire l’inconscio. Forse nessun ricordo, solo il visibile e l’invisibile. Rumori bassi nel duello senza fine di un amore muto. Il surrealismo e due amanti vicini ma distanti nell’ambiguo contegno di un abbraccio. L’amore sognato, figurato come una ferita muta che accompagna tutto e impedisce di aprire la bocca per parlare.

Atmosfere indefinite. Umanità e cose senza apparente relazione tra loro, acrobazie del pensiero e luoghi dello spirito. Questo e altro nell’opera pittorica di Renè Magritte che nacque nel 1898 in Belgio e salvo sporadici viaggi, trascorse la sua esistenza e svolse la maggior parte della sua attività nella terra natia.

La produzione artistica di Magritte è il teatro meraviglioso dell’altro lato delle cose. Il pensare con le immagini. Il movimento del senso. Ogni particolare è frutto di una luce sul mistero. Due immagini lontane possono sempre incontrarsi provocando un’emozione anche se sconosciute allo spettatore.

Una giovinezza precocemente segnata dalla morte della madre, annegata in un fiume per motivi rimasti ignoti con la testa avvolta in una camicia da notte. Il ricordo di quello che copriva un volto amato, ritornerà con insistenza in alcuni suoi capolavori ma per Magritte non era questa la spiegazione. Un evento doloroso non aveva il diritto di vacillare nelle sue immagini. Per questo, le analisi oniriche sono molteplici: il pittore ammette e pretende che ognuno trascini sul sentiero individuale il significato dei suoi dipinti, vuole renderlo duttile, universale, in omaggio a un’arte che ancora oggi colpisce con forza, trascinando lo spettatore in una poesia pittorica sconosciuta.

Un bacio dalle sembianze ambigue. Il non voler pensare e il non dire in un gesto vecchio come la storia. I due amanti non hanno un’identità, il volto è coperto da un panno bianco che li avvolge fino all’altezza del collo. Lo sfondo nasce da un tono di blu che stride con il resto dei colori canonici. La tecnica pittorica tradizionale è utilizzata in un’atmosfera surreale dove crepita oscuro il messaggio. Due volti cercano invano un bacio regalato dal silenzio, le bocche sono vicine nell’oscurità, tra le forme dei pensieri si agita l’immaginazione.

Nell’impossibilità di comunicare i corpi si liberano dalle convenzioni sociali e questo crea la condizione di un amore segreto oppure non corrisposto. I protagonisti del dipinto sono privati di tatto e vista, i loro sensi sono alterati, è come se si trattasse di due morti sul patibolo di una relazione. Forse sono gli spettri di un amore malsano, clandestino, figlio di una condizione umana quasi mai accomodante e piacevole.

Agonizzanti, nell’inganno reciproco l’illusione profonda. Il fracasso dell’arte e due amanti senza voce, irrimediabilmente distanti, stretti nell’ultimo abbraccio, il più forte. Coperti, ma in verità forse nudi, incollati in un bacio rubato ai tremori della passione. Sotto la stoffa la pelle, l’enigma. Il silenzio e l’oblio.

Di  Tirso Valli

Fonte: http://www.lundici.it/2014/11/les…/

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