È mastro Francisco, u furgiaro.
Davanti alla sua piccola bottega sta lavorando ad una ringhiera.
Tra gli anni ’60 e ’70 i furgiari, che prima si occupavano prevalentemente di zappe, aratri, erpici e di ferrare asini e muli, si spinsero a costruire strutture più articolate come inferiate e ringhiere. Se ne costruivano anche prima. Ora, però, cambiavano mezzi, metodi e quantità.
Una piccola rivoluzione.
Mostrava, a modo suo, una migliore condizione economica della nostra comunità, frutto, soprattutto, delle rimesse degli emigranti.
Mette malinconia quel tabellone della compagnia di navigazione “ITALIA”-
Partirono in tanti: Brasile, Argentina, Venezuela, Colombia…
Alcuni non sono mai più tornati.