I FUNGHI – Il Pioppino

 

Cyclocybe  aegerita (dal greco aigeros = pioppo, per il suo habitat preferenziale), volgarmente conosciuto come Piopparello oppure Pioppino, è uno dei più gustosi, profumati ed apprezzati funghi commestibili. Trattasi di una specie saprofita piuttosto adattabile che si presta molto bene alla coltivazione artificiale, su ceppi di latifoglie (es. pioppo o sambuco) parzialmente interrati ed umidi, ma non bisogna allagare il terreno circostante in quanto un eccesso di acqua può inibire completamente la formazione dei carpofori.

Cappello

Inizialmente bruno assai scuro, via via sempre più chiaro attraverso il colore del caffelatte, anche molto pallido, ma quasi sempre con tonalità appena più scura verso il centro, dove appare appena rilevato (lievissimo umbone). Può arrivare a 14 cm di diametro. Da semisferico a quasi piano, presenta una superficie (cuticola) lievemente corrugata e spesso fessurata per la siccità, mentre a tempo umido si presenta un po’ untuoso.

Lamelle

Le lamelle sono fitte e di colore bianco-beige, poi grigio-brunastro ed infine color tabacco per le spore mature. Intervallate da numerose lamellule, in sezione appaiono alte e mostrano un attacco al gambo appena raccordato, leggermente decorrenti.

Gambo

Assai variabile per diametro ed altezza, generalmente slanciato soprattutto negli esemplari giovani, flessuoso, fibroso e consistente, da bianco a brunastro per la sporata, rivestito da minute fibrille longitudinali.

Anello

Persistente, attaccato in alto a formare un colletto inverso membranoso, che si colora di bruno allorché ricoperto dalle spore cedute dalle lamelle.

Carne

Bianca, ma di colore scuro sul gambo ed alla base di questo.

 

Odore: caratteristico, ma di difficile descrizione; alcuni autori lo avvicinano al lievito o al “profumo di vecchie botti da vino”, altri ancora al “formaggio stagionato” oppure alla “pasta del pane”.

Sapore: mite, molto aromatico.

Distribuzione e habitat

Su tronchi marcescenti (ma anche vivi fino all’attacco definitivo del fungo) di molte latifoglie, specialmente di pioppo, olmo, sambuco oppure salice, a tempo mite ed umido, dalla primavera all’autunno inoltrato.

Commestibilità

Eccellente. Uno dei funghi più apprezzati come commestibile. Alla cottura sprigiona un profumo intenso, percepibile anche a distanza.

È opinione diffusa – benché non dimostrabile – che gli esemplari che si sviluppano su legno di Sambuco siano più saporiti.

Evitare nella maniera più assoluta il consumo di esemplari che crescono ai bordi delle strade o al di sopra di intonaci screpolati dall’umidità (o comunque sopra substrati innaturali).

Storia della coltivazione

Il fungo pioppino viene coltivato sin dai tempi dei romani, ad esempio Plinio il Vecchio nella propria Naturalis Historia descrive le tecniche di coltivazione, specificando i modi migliori per ottenere tale fungo da tronchi di pioppo tagliato. Nel corso del secolo XX il pioppino è stato intensamente coltivato in Toscana, dove è tuttora presente nella gastronomia regionale.

Curiosità

Viene normalmente commercializzato anche proveniente da coltivazione artificiale.

Si raccomanda di non coltivarlo sopra ceppaglie in ambienti costantemente privi di luce: secondo voci non confermate, sembra che in condizioni di stress detta specie produca delle tossine.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Cyclocybe_aegerita

Foto RETE

YouTube player

Ti potrebbero interessare:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Close