Le galle delle piante

 

In estate, sulle foglie degli arbusti o degli alberi a volte si trovano strutture dalle forme bizzarre: possono essere appuntite o rotonde e, a seconda della specie, anche pelose. La loro forma graziosa inganna sul fatto che si tratta di parassiti avventatisi senza troppi complimenti sulle foglie. Con le loro secrezioni, questi parassiti costringono le piante a produrre delle case che offrono alloggio, nutrimento e protezione dai predatori.

Se aprite una di queste strutture, vi troverete dentro una minuscola larva: è il piccolo di una cecidomia, di un afide galligeno o di un cinipide, la cui esistenza si riduce perlopiù allo stadio giovanile che trascorre all’interno della cavità. In autunno, quando le foglie avvizziscono, questi furfantelli si trasformano in pupe e, a seconda della specie, di solito escono dal bozzolo in inverno inoltrato o in primavera per iniziare la loro breve vita di individui adulti. A questo punto non mangiano più niente, ma si limitano a deporre alacremente le uova sulle loro piante preferite, per poi morire.

Tipiche specie ospiti sono le querce (cinipide della quercia), il faggio (cecidomia del faggio), l’abete rosso (afide galligeno dell’abete rosso) o le rose (cinipide della rosa).

Questi animaletti fanno raramente danni, poiché gli alberi incassano senza problemi l’infestazione di singole foglie o rami. La situazione è leggermente diversa in presenza di eriofidi. Con la loro attività di suzione, anche gli aracnidi producono alterazioni nelle foglie, che possono dare origine a deformazioni o talvolta solo a bollicine rossastre.

Le galle filamentose delle rose selvatiche sono le più riconoscibili e attraenti.
Queste galle si sviluppano quando il cinipide Diplolepis rosae (Hym.) depone le uova in un bocciolo.

Lì dentro in estate dimorano passandosela bene i parassiti lunghi meno di 0,2 mm. I problemi che possono creare alle more sono notevoli, dato che amano piazzarsi nei frutti acerbi che nelle parti colpite non diventano più neri e sono immangiabili.

 

Questi frutti vanno eliminati.

Da “L’orologio della natura” di P. Wohlleben, Macro

Eriofidi (acari gallicoli)

Gli eriofidi galligeni (Eriophyidae) sono dei minuscoli acari lunghi solo 0,08-0,27 mm, di colore da biancastro a giallastro. Vista la loro piccola taglia, spesso non vengono individuati per tempo. Gli eriofidi galligeni colonizzano numerose piante. La maggior parte delle specie di eriofidi è specializzata su un solo tipo di pianta. A seconda della pianta infestata, gli eriofidi formano galle di varia grandezza e colore sulla pagina superiore o inferiore delle foglie. Le galle sono escrescenze che la pianta forma come reazione all’attacco degli acari. Gli eriofidi galligeni prediligono i luoghi caldi e asciutti, in cui possono moltiplicarsi facilmente. Le galle vanno rimosse e smaltite con i rifiuti destinati all’incenerimento. A titolo preventivo è possibile intervenire con un’irrorazione invernale (da novembre a febbraio) o poco prima del germogliamento della rispettiva pianta (da febbraio ad aprile) con prodotti contenenti olio. In generale si aggiunge anche un prodotto a base di rame o insetticidi per ampliare lo spettro d’azione. Il trattamento invernale può essere ripetuto per ottenere una maggiore efficacia, mentre il trattamento al germogliamento va eseguito una sola volta.

https://www.maag-garden.ch/it/danno/as/eriofidi-acari-gallicoli.html

 

Foto RETE

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