In giro per Orsomarso – 6^ tappa: CHIESA DEI SANTI COSMA E DAMIANO

Nonostante sia ormai inserita all’interno del tessuto urbano del paese, la Cappella dei santi Cosma e Damiano conserva le sue caratteristiche rupestri, è posta infatti in un luogo che domina il fiume Argentino quasi all’estremità Est dell’abitato di Orsomarso e sopra l’Armolicani, costone roccioso tozzo che guarda dal basso la mole ben più imponente dell’Armolungo, a poca distanza.

Non abbiamo allo stato attuale delle ricerche, notizie precise sulle origini del culto dei santi medici ad Orsomarso e sulla data di edificazione della cappella, tuttavia non è improbabile che essa sia da ricondurre al periodo di grande diffusione avvenuta nell’Italia meridionale fin dai primi secoli dell’alto medioevo.

Affresco del XVIII sec.

Possiamo dire, comunque, che la sua fabbrica semplice è certamente frutto di varie modifiche e aggiunte che si sono succedute nel tempo; attualmente presenta due cappelline laterali, una adibita a sacrestia e l’altra ospitante le statue recenti dei santi martiri.

Sulla parete di sinistra della struttura originaria, subito dopo l’ingresso, si trova un altare che custodisce una statua molto più antica delle altre due, risalente al XVI secolo, mentre sulla parete di fondo, dopo un arco a tutto sesto, un affresco che raffigura la Madonna in trono con bambino e i due santi ai lati che, come si legge dal cartiglio alla base, è datato 1774 su commissione dalla famiglia Mistorni ed eseguito quasi sicuramente dal pittore Genesio Galtieri che operò fra Settecento ed Ottocento nei vari paesi del comprensorio del Pollino e ad Orsomarso è anche autore del quadro della Madonna del Rosario, commissionatogli dalla omonima Confraternita nell’anno 1803. Il quadro è attualmente collocato nella chiesa San Giovanni Battista sull’altare un tempo dedicato all’Angelo Custode.

Altare con una statua che sembra quella del Cristo più che di san Cosma

Le fotografie più antiche che siamo riusciti reperire ci dimostrano che fino al 1960, anno in cui furono acquistate a Roma le due statue dei santi Cosma Damiano, in occasione della festa veniva portato in processione per le vie del paese l’antico simulacro collocato nell’altare della cappella, sulla cui vera identità restano non poche incertezze.

Le prime notizie che attestano l’esistenza della cappella ci riportano alla seconda metà del Cinquecento, alle Visitationes (le visite pastorali) che i vescovi della Diocesi di Cassano effettuavano periodicamente nelle varie parrocchie. La prima visitatio da noi rinvenuta nell’archivio parrocchiale di Orsomarso è datata 12 ottobre 1591 e in essa si afferma che la Cappella Sancti Cosmi que est extra terram et annexa dicta parrochialis ecclesia Sancti Johannis Baptiste caret reditisset servitio et altare caret omnia necessariis (la Cappella di san Cosma era dunque al di fuori dell’abitato di Orsomarso, dipendeva dalla chiesa di San Giovanni Battista e risultava non essere ben tenuta in quel momento). Si trovava dunque al di fuori dal paese, dalle “mura”, ben oltre la grande porta ad arco che si incontra percorrendo via Santa Croce e che segnava il limite est del centro abitato; ubicate proprio nel punto di arrivo di una importante via di accesso da Est quella da e per la valle del fiume Argentino dalla quale partivano ulteriori diramazioni che oltrepassavano i confini del feudo e conducevano verso Morano, Saracena, Lungro, Acquaformosa e la stessa Verbicaro.

Foto votive

Dato che lo stato della cappella fu trovato alquanto carente di ciò che serviva per le funzioni sacre, fu ordinato di non celebrari donec non fuerit provistam de omnibus necessriis (fu vietata ogni funzione religiosa finché non fosse stata sistemata e fornita di tutto il necessario).

Della cappella dei santi Cosmi et Damiani come filiale della chiesa di San Giovanni Battista, si parla anche nella Visitatio del 19 giugno del 1623 dove viene precisato ulteriormente che si trova extra terram predictam in loco ubi dicitur la Croci (in una località denominata la Croce), poi diventata Via Santa Croce; apprendiamo inoltre che si trovava in condizioni migliori, era munita di chiave anche se permanevano delle deficienze.

Le successive visite dei vescovi del 1628 e del 1630 confermano l’ubicazione extra moenia (fuori dalle mura o dall’abitato) ma anche gravi problemi al tetto, a causa dei quali i delegati minacciavano l’interdizione se non si fosse provveduto immediatamente ai lavori di restauro.

Di questa cappella non si ha notizia nel corso delle visite successive. Finalmente nella visitatio del 25 maggio 1742 si parla della cappella infra menia sub titulo Sancta Crucis filialem mediocriter ornatam… Oltre ad essere classificata all’interno dell’abitato, segno dunque che nel corso del Settecento si registrò una forte espansione edilizia dell’abitato di Orsomarso, la cappella dei santi Cosma e Damiano viene menzionata come di Santa Croce, probabilmente una semplificazione che faceva coincidere l’edificio sacro con la località nella quale sorgeva e che già nel secolo precedente era denominata “le croci”.

Da IL CULTO DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO A ORSOMARSO, di Pio G. Sangiovanni, Tecnostampa

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