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Viandante,
se dalla mia marina
volgi lo sguardo, lato monte,
vedrai distese di fichi d’india
e filari di ulivi
che si tengono per mano
come anime stanche.
Vedrai la mitica roccia
di Santa Maria
che si erge dalla fiumara;
e, a mano a mano, salendo,
l’occhio ti accompagna
e divaga su case stanche
aggrappate tra terra e aria,
tra cirri e cielo:
lì è il mio paese!
Dove i nonni distillarono
olio, miele e mosto
e riempirono giare ed otri
con la luce della luna,
nel tempo dei bicchieri allegri.
Al mattino, con il tutto sul carretto,
con canestri di grano
colmi a mulinello,
si avviavano giù per la vallata
verso la marina.
Ora sono freddi i comignoli.
E tacciono i telai.
E non più rotoli di tela
stesa al sole sui recinti.
Viandante,
se un giorno ti troverai
in queste viuzze senza nome
e incontrerai un vecchio
appisolato sotto la falda del cappello
non ti portare la sua malinconia:
egli è l’anima del vico,
dove abbondarono risate,
giuochi di bimbi
e donne belle affacciate ai davanzali.
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Luciano Nocera – “La vita è un giro di giostra”