Consigli per una scelta ponderata della scuola superiore

In data 4 febbraio 2010 , con il parere positivo del Consiglio dei Ministri, è stata approvata la riforma del Secondo Ciclo di Istruzione.
La presente guida recepisce i cambiamenti apportati da tale riforma.

Le principali novità introdotte dalla riforma prevedono:

  • la durata quinquennale degli Istituti Professionali: Attenzione questo punto prevederà una graduale attuazione; pertanto per i giovani che si iscrivono quest’anno all’istituto professionale potranno anche ottenere la Qualifica regionale al termine del terzo anno. In futuro la durata degli Istituti Professionali sarà quinquennale e sarà prevista, attraverso un accordo tra la Regione e il Miur, un’offerta coordinata di Istruzione e Formazione Professionale per il conseguimento di Qualifiche (al terzo anno) o di Diplomi (al quarto anno). Tale soluzione è pensata per soddisfare la richiesta delle famiglie e del mondo del lavoro di percorsi formativi più brevi rispetto a quelli quinquennali, ma comunque aperti alla prosecuzione degli studi.
  • una consistente riduzione di indirizzi di studio
  • una maggiore autonomia delle scuole nella definizione dei piani di studio
  • un maggiore numero di ore di laboratorio nei tecnici e nei professionali
  • un maggiore collegamento con il mondo del lavoro, con possibilità di coinvolgere anche esperti del Mercato del Lavoro anche per l’attività didattica
  • una riduzione del monte ore settimanale
Rispetto ai Licei, al posto dell’impianto che prevedeva Liceo Classico, Artistico, Scientifico, Istituto Magistrale e percorsi sperimentali linguistici la riforma prevede:

  • Liceo Artistico articolato in sei Indirizzi a partire dal terzo anno (Arti figurative;  Architettura e ambiente;  Audiovisivo e multimedia; Design; Grafica; Scenografia)
  • Liceo Classico
  • Liceo Scientifico e Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate
  • Liceo Linguistico
  • Liceo Musicale e Coreutico articolato in due Sezioni (Musicale; Coreutica)
  • Liceo delle Scienze Umane e Liceo delle Scienze Umane Opzione Economico-Sociale
Rispetto all’Istruzione Tecnica al posto degli indirizzi previsti dal precedente impianto, i nuovi Istituti Tecnici di dividono in due Settori, Economico e Tecnologico, suddivisi in Indirizzi, alcuni dei quali si diversificano negli ultimi tre anni attraverso “Articolazioni”.

Nel Settore Economico sono previsti due Indirizzi:

  • Amministrativo, Finanza e Marketing (Articolazioni: Relazioni internazionali per il marketing; Sistemi informativi aziendali)
  • Turismo

Nel Settore Tecnologico sono previsti nove Indirizzi:

  • Meccanica, Meccatronica ed Energia (Articolazioni: Meccanica e Meccatronica; Energia)
  • Trasporti e Logistica (Articolazioni: Costruzione del mezzo; Conduzione del mezzo; Logistica)
  • Elettronica ed Elettrotecnica (Articolazioni: Elettronica ed Elettrotecnica; Automazione)
  • Informatica e Telecomunicazioni (Articolazioni: Informatica, Telecomunicazioni)
  • Grafica e Comunicazione
  • Chimica, Materiali e Biotecnologie (Articolazioni: Chimica e materiali; Biotecnologie

  ° Professionali

I nuovi Istituti Professionali si dividono in due Settori: Servizi e Industria-Artigianato

Nel Settore Servizi sono presenti i seguenti Indirizzi:

  • Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale
  • Servizi Socio-sanitari (Articolazioni quinquennali: Odontotecnici; Ottici)
  • Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera (Articolazioni dal terzo anno:Enogastronomia; Servizi di sala e di vendita; Accoglienza turistica
  • Servizi Commerciali

Nel Settore Industria e Artigianato sono presenti gli Indirizzi:

  • Produzioni Artigianali e Industriali
  • Manutenzione e Assistenza Tecnica

Chi si trova ad affrontare la domanda “Cosa faccio dopo la scuola media?” sa bene che non è sufficiente essere informato su quali sono le Scuole o le Agenzie Formative del territorio, né conoscere soltanto la qualità delle scuole o la quantità di “lavoro a casa” che richiede ciascun indirizzo di studio.
Ci sono molti altri aspetti sui quali è di fondamentale importanza soffermarsi a ragionare: questi aspetti riguardano le diversità di ogni individuo, che è fatto di interessi, valori, attitudini, capacità di decisione, desideri differenti, ma anche di esperienze scolastiche e famigliari molteplici.
Se consideriamo l’unicità delle persone, ci sembra abbastanza intuitivo che la scelta non può che essere “personalizzata” e in un certo senso “unica”, perché unico è il significato che ognuno darà alla propria decisione. Infatti, per parlare di scelta post terza media è necessario parlare anche di un concetto più grande, cioè di un progetto professionale-lavorativo. Per esempio se scelgo l’Istituto Tecnico, non lo faccio perché escludo le altre possibilità, ma perché mi interessa l’indirizzo che ho scelto ed ha un senso rispetto alle capacità che vorrei  sviluppare; oppure se scelgo il Liceo non lo farò soltanto perché “vado bene a scuola”, ma magari anche perché questa decisione può contribuire a realizzare il progetto che ho di iscrivermi all’Università in un certo ambito; oppure ancora, se scelgo un Corso di Istruzione e Formazione Professionale non lo farò perché mi può sembrare la scelta “meno impegnativa”, ma perché la considero la scelta migliore, confrontandola con le altre, ma soprattutto con il mio personale progetto di vita lavorativa.
La risposta alla domanda “come scelgo?” non ha quindi una risposta unica e immediata: la scelta è il risultato di un processo che tiene conto di tanti aspetti e, intrecciandoli, permette di elaborare un proprio progetto, in cui la scuola o la formazione professionale si inseriscono come uno dei pezzettini di un grande puzzle.
Per voler semplificare il processo di scelta, proviamo a individuare e sintetizzare alcuni passaggi significativi, che possono, in parte, condurci in questa fase di decisione. I passaggi riguardano la conoscenza/consapevolezza di sé e delle aspettative che gli adulti significativi hanno nei confronti di chi si trova a scegliere, la possibilità di raccogliere informazioni sulle professioni e sulle scuole, la capacità di fare un primo progetto formativo-professionale, considerandolo come un progetto in via di definizione, sapendo che potrà subire degli aggiustamenti o delle vere e proprie variazioni in corso d’opera anche molte volte nel corso della vita.

Di seguito proponiamo tre passi con alcune domande guida per compiere una scelta con metodo:

...ovvero “Come son fatto IO?”

  • Quali sono le mie materie preferite, quelle in cui riesco meglio? Perché?
  • Quali quelle che amo di meno? Perché?
  • Quali sono i miei punti di forza?
  • E gli aspetti di me che vorrei migliorare?
  • Quali sono i miei interessi?
  • Che cosa mi caratterizza (qualità, attitudini)?
  • Come mi immagino “da grande”?
  • Quali caratteristiche ha il mio “lavoro ideale”?
  • Che cosa pensano di me le persone che mi conoscono bene (familiari, amici, insegnanti)? Condivido la visione che hanno di me? Perché?
  • Per cercare risposta a queste domande, talvolta può essere di aiuto confrontarsi con qualcuno: è consigliabile rivolgersi ad un orientatore che, di mestiere, aiuta le persone che si trovano ad affrontare i momenti di decisione e di passaggio.

…sulle professioni e sulle scuole

A. Le professioni:

  • Quali sono gli ambiti professionali che conosco?
  • Come posso aumentare il numero di professioni di cui sono a conoscenza?
  • Quali attività si svolgono in queste professioni? Quali tra quelle individuate mi interessano di più? Perché?
  • Posso individuare degli “ambiti lavorativo-professionali” in cui si concentrano le professioni che mi interessano di più?

B. Le Scuole e le Agenzie Formative

  • Quali Scuole e Agenzie ci sono sul mio territorio?
  • Quali indirizzi scolastici e formativi hanno?
  • Che differenza c’è tra Agenzie Formative e Scuole Superiori?
  • Quali possibilità formative e lavorative hanno le differenti Scuole/Agenzie?

Per trovare la risposta a queste domande, suggeriamo di:

  • rivolgersi ad un operatore che si occupa in modo specifico di orientamento (sicuramente nel tuo territorio potrai trovare un “professionista” che si occupa di aiutare chi si trova in questa fase di scelta)
  • rivolgersi agli insegnanti, responsabili dell’orientamento consultare la guida regionale (cartacea e on-line)
  • partecipare ai saloni di orientamento
  • partecipare agli “open day” organizzati dalle singole Scuole e Agenzie Formative (il contatto diretto con le Scuole è particolarmente importante anche in virtù dei recenti cambiamenti normativi: ciascuna Scuola potrà gestire autonomamente una parte ancora più consistente dei piani di studi, cioè le Scuole con lo stesso indirizzo di studio potranno proporre offerte formative diverse tra loro)
  • intervistare allievi che frequentano percorsi di interesse
  • partecipare a seminari informativi proposti dalle istituzioni (Scuola, Provincia, Comuni)
  • consultare altre guide ad esempio sull’offerta locale
… cioè, metto in ordine le idee eelaboro il mio “primo progetto formativo-professionale”

  • Metto in relazione la conoscenza che ho di me stesso e le informazioni raccolte: in quali ambiti professionali mi interesserebbe lavorare “da grande”? Perché?
  • Individuo i punti di forza e i vincoli degli ambiti professionali di mio interesse.
  • Metto in relazione gli ambiti professionali di mio interesse e le informazioni raccolte sull’offerta formativa: quali percorsi formativi possono avvicinarmi maggiormente agli ambiti  professionali che mi interessano?
  • Individuo i punti di forza e i vincoli di questi percorsi formativi.
  • Sulla base dei criteri di scelta elaborati attraverso il percorso, decido dove fare l’iscrizione.
Anche in questo caso, si ricorda che fare sintesi di un percorso di scelta potrebbe richiedere il confronto con un orientatore
Da .regione.piemonte.it/orientamento/s1g/cms/
Foto:Rete

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