Monti di Orsomarso – Mare Piccolo – Le povere abitazioni degli operai, che lavoravano per conto dell’Argentino, negli anni ’40 e ’50.
In una stanza viveva una famiglia. L’angolo dove si cucinava e il letto, a volte, era separato da un lenzuolo appeso ad una corda. D’estate si scendeva in paese di tanto in tanto, solo per le provviste o per incombenze famigliari.
Scrive C. Magliocco a proposito degli operai di Saracena che lavoravano con la Rueping:
“Era un lavoro duro: si partiva per la montagna presto, tra la domenica e il lunedì, due ore dopo la mezzanotte, ovviamente a piedi, per raggiungere il cantiere e si rientrava in paese a fine settimana. Il risiedere tanto tempo in montagna, lontano da casa e dalla propria famiglia, comportava la necessità di un ricovero per dormire, che veniva costruito con tavole di faggio, terra e carta catramata.”
Con la Rueping lavoravano complessivamente all’incirca 600 persone. Si produceva legname di prima scelta, da cui ricavare traverse ferroviarie, calci di fucile, manici di scopa e di pala, remi di barca. Con quello di scarto si otteneva il carbone”.
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(Dal libro “La Faggeta nella Montagna Calabrese” di C.Magliocco)