Erri De Luca: in montagna, per staccarmi dal suolo

PARCO DEL POLLINO – Serra di Crispo

Che ci fa uno di Napoli in montagna?

Be’, ci aggiunge la sua porzione di eredità. Ho avuto questa dote, delle montagne, da mio padre – anche lui napoletano, arruolato nel corpo degli alpini. E durante la guerra ha passato il tempo della malora in montagna, sulle montagne dell’Albania. Non ha portato indietro niente, di quei racconti; non ha potuto raccontare niente; ma le montagne, quelle montagne sì, le ha potute raccontare: quelle montagne gli hanno salvato il tempo della malora.

Mi ha trasmesso questa possibilità di riscatto, di risorsa, di altra narrativa che sta dentro le montagne. E così sono diventato anch’io un praticante di alpinismo, uno che se ne va sulle cime e che lì guadagna una sua distanza. Non vado su una montagna per avvicinarmi a qualche cielo, ma per allontanarmi da qualche terra. Questo è il mio bisogno e questo è il mio valore d’uso delle montagne: starmene lontano dal suolo.

Avevo trent´anni. Dopo tanto mare, ho deciso di lasciarmi tutto alle spalle. Per stare solo. Lassù si danno le spalle alla valle, ma anche al passato e al futuro. Ho scelto la montagna per ragioni economiche: era la natura che costava meno. Così mi sono ritrovato a vagare tra la val Pusteria e la val Badia, in Alto Adige. Le Dolomiti. E le pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo. Uno che scrive ha bisogno di chiudersi, di restare in compagnia solo delle sue parole.

Non mi attirano i record, per me il trekking è solo l´unico modo per arrivare all´attacco di una parete. Vado, salgo e torno indietro. È allora che i pensieri vanno al ritmo dei miei piedi e da un´idea riesco a passare a quella successiva. Se ti piace la montagna sogni di mettere i ramponi sul ghiacciaio del Khumbu. Una spedizione francese mi aveva invitato per l´anniversario, ma l´ho saputo tardi. Sull´Everest non si improvvisa. Per certe ascese ci vogliono settimane di acclimatazione, allenamento. Chi arriva a quota ottomila sa come ha passato anni e mesi precedenti. Camminare e arrampicare non sono alternativi: in montagna sono complementari.

(Estratti da una video-intervista Feltrinelli al Salone del Libro di Torino e da un’intervista realizzata al Salone da Giampaolo Visetti di “Repubblica”, www.feltrinellieditore.it).

PARCO DEL POLLINO  –  Serra di Crispo

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