Matrimonio di Alma e Giovanni

Questa foto appartiene ad Angelo Console, che scrive:

“Matrimonio Corrado-Paravati

Per questa mia pubblicazione, ho voluto fare le cose per benino; a tal proposito ho gentilmente chiesto il permesso a tutti i rappresentati in questa foto, che mi onoro di avere nell’album dei miei ricordi.

La foto risale a 52 anni fa, quando la sposa vestiva l’abito bianco e il corpo che lo conteneva lo era ancora di più, non perché la guardiania della famiglia non consentiva ai fidanzati (i ziti) di stare soli, ma per il sano sistema di moralità che onorava la ragazza di arrivare all’altare illibata.

In questo ritratto di allora oltre agli sposi, al centro, ci sono le ragazze “damigelle”, di sani principi, tutte aspiranti al ruolo di mogli e madri esemplari,  oggi nonne, da tenere a modello, specie in questa società, dove il perbenismo e la buona educazione va scemando. Voglio ricordare con piacere i loro nomi e ancor di più a quelle persone invitate che ricorderanno quel lungo corteo: la sposa, mia cugina, Alma Corrado, lo sposo è Gianni Paravati, le damigelle:  da sinistra Antega Del Core, Neva Sollazzo, Teresa Aronne e Angelina (Linuccia) Nepita.

Per gli invitati fu sorprendente il numero delle damigelle di età inusuale (20 anni) con ghirlande, scarpe e abiti ugualissimi, diversi solo nei colori ( 2 rosa e 2 celesti) acquistati dalle stesse fanciulle che tanto ci tenevano ad onorare la loro cara amica Alma.

Un doveroso pensiero da parte mia e di chi lo ricorda, va alla memoria di Pasquale Arieta che con i suoi scatti, click e flash, fermava il tempo per farci ricordare “oggi” i tanti momenti felici del secolo scorso.

Il dopo Arieta fu dominio in Orsomarso di Vincenzo Rotondaro fotografo più per amicizia che per hobby.

Determinante fu l’ascesa di Salvatore Stabile, fotoreporter, sviluppo e stampa, corrispondente della “Gazzetta del Sud”. Tra gli ultimi in ordine di arrivo, non posso non ringraziare Luigi Bottone eccellente artista della foto. E per ragioni storiche, ambientalistiche e culturali, Pietro Rotondaro.

Questo primo piano immortalato da Pasquale Arieta risale al 1961, mentre gli sposi uscivano dalla porta posteriore della chiesa di san Giovanni Battista, precisamente l’astrachidd.

Commento di Angelo Console”.

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