GIOCO A PERDERE – Ecco perché gli evasori la fanno sempre franca

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I processi spesso sono affidati a privati che fanno i giudici come secondo lavoro. E che impiegano anni per decidere su cause che potrebbero portare all’erario 52 miliardi di euro e che invece spesso lo Stato perde

DI PAOLO BIONDANI

 

 

Perché in Italia il fisco tartassa i piccoli contribuenti, mentre i grandi evasori la fanno quasi sempre franca? Per trovare risposte, “L’Espresso” in edicola da venerdì 27 febbraio (e online su E+ ) pubblica un’inchiesta sulla giustizia tributaria che ne evidenzia limiti e anomalie. La più vistosa è che le cause sulle tasse non vengono decise dai normali tribunali, ma da organi molto particolari: si chiamano commissioni tributarie e sono formate da volontari, in maggioranza privati: avvocati, commercialisti, professori, funzionari in pensione, geometri, ragionieri, agronomi.

Su un totale di 3.419 componenti, i magistrati professionisti sono 1.543, mentre la maggioranza (55 per cento) è costituita da privati che fanno i giudici come secondo lavoro, nei ritagli di tempo, con paghe bassissime: 26 euro lordi a sentenza. Eppure davanti alle commissioni pendono 570 mila processi tributari per un valore totale di oltre 52 miliardi di euro. Dopo tre gradi di giudizio, che in media durano più di otto anni, l’erario rischia però di incassare molto meno: in sei casi su dieci, infatti, lo Stato perde i processi fiscali.

La legge che affida cause milionarie a privati non professionisti e a giudici sottopagati è fonte di infiniti scandali. Nei fascicoli disciplinari “l’Espresso” ha scoperto casi di giudici tributari che erano contemporaneamente imputati di corruzione, bancarotta, prostituzione e, ironia della sorte, evasione fiscale.

Consapevoli delle anomalie della giustizia tributaria, autorevoli magistrati e giuristi propongono di cambiare sistema. «La mia opinione è che le commissioni andrebbero soppresse», ha spiegato a “l’Espresso” il magistrato Piercamillo Davigo, che fa anche il giudice tributario dal 1979: «Affidare i processi fiscali ai magistrati ordinari o amministrativi offrirebbe più garanzie sia allo Stato che ai contribuenti onesti»

Fonte: http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/02/26/news/

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