Vietato lamentarsi

La guerra la decidono i ricchi, ma la fanno i poveri. Da sempre. Ai soldati è vietato persino  lamentarsi.

Leggete cosa è successo ad un ragazzo di Avellino che, in una lettera al padre, esprimeva tutto il suo sconforto, perché costretto a combattere una guerra della quale non capiva le ragioni.

[Ecco] la sentenza, pronunciata dal tribunale di guerra del XVIII corpo d’armata, il 14 agosto 1917 nei confronti di V.D.S., soldato della provincia di Avellino, celibe, incensurato, agronomo, incorporato nel «IX artiglieria da fortezza» e condannato a un anno e 10 mesi di carcere.

[La colpa?]

Scrisse al padre. «La guerra è ingiusta perché è voluta da una minoranza di uomini i quali, profittando della ignoranza della grande massa del popolo, si sono impadroniti di tutte le forze per potere soggiogare, comandare e massacrare. Chi fa la guerra è il popolo, i lavoratori che hanno le mani callose. Sono questi quelli che muoiono.
Gli altri, i ricchi, riescono a mettersi al sicuro. Però i ricchi non abusino troppo di questo mulo che è il popolo perché se arriva a capire, salteranno in aria loro e tutti i loro denari».

Fonte: “GRANDE GUERRA, PICCOLI GENERALI” di L. Del Boca

Nella foto di Attilio Calvano vedete il nonno, Attilio Leone (il primo da sx in piedi), con altri soldati in Africa nel 1937

Ti potrebbero interessare:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Close