Valeriana rossa (Centranthus ruber), ovvero u Hjuri ri ciucci

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Pianta spontanea tipica dei climi caldi, delle scogliere e delle pietraie, Centranthus ruber, continua a conquistare spazio e oggi è possibile incontrarlo in diverse regioni del nostro paese come pianta naturale o spontaneizzata. La sua fioritura primaverile intensamente colorata caratterizza il promontorio del Circeo, dove è indicata come valeriana rossa, in Appennino fino a 800 metri di quota e nella Majella crea grandi macchie di colore, anche nella colorazione bianca.

 

Descrizione

Il genere Centranthus, famiglia Valerianaceae, è composto di dodici specie di piante erbacee, annuali, o perenni, caratterizzate da una notevole rusticità.

La più nota, ed anche l’unica a essere coltivata attivamente, è Centranthus ruber, un tempo indicata come Kentranthus ruber. Originaria del continente Europeo, spontanea da sempre nel nostro paese, è di altezza molto variabile e secondo le condizioni pedoclimatiche presenta un’altezza compresa fra i 30 ed i 100 cm. I cespi si allargano sul terreno fino a 60 cm.

Specie erbacea perenne ha foglie lunghe circa 10 cm, opposte e tomentose. Quelle basali sono di forma ovale, le caulinari ovali – lanceolate o lanceolate.  Il colore è sempre un piacevole verde azzurro.

I fusti si elevano diritti nella parte terminale, talvolta leggermente arcuati in quella basale. Sono elastici e resistenti alle sferzate del vento o della pioggia.

I fiori sbocciano da giugno, perché la pianta riprende a vegetare lentamente dopo l’inverno, ma continuano ad aprirsi fino all’arrivo del gelo, ripresentando dopo il grande caldo estivo, una seconda fioritura anche se meno copiosa.

I singoli fiori sono tubulosi con una corolla che si apre in cinque lobi, facilmente confondibili con singoli petali. Sono riuniti in densi corimbi portati in posizione terminale, quelli più grandi, o ascellare.

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Come avere il proprio Centranthus

A fine fioritura, quando i fiori disseccano, si possono raccogliere i semi da porre nel terreno subito, ricoperti da uno strato di circa mezzo centimetro di un mix fra sabbia e terriccio da fiore.

I semi, se le condizioni climatiche lo consentono, germineranno in un mese, oppure appena il gelo non attanaglierà più il terreno.

Dove esistono grandi colonie basterà cercare intorno per trovare e raccogliere giovani piantine, tenendo bene a mente che la proporzione deve essere di una raccolta ogni dieci individuate per non impoverire la popolazione.

I Centranthus si moltiplicano anche per divisione dei cespi, da eseguire in primavera o per talea, prelevando il materiale da propagare alla base dei cespi. Si fanno radicare in torba e sabbia, con la tecnica del sacco di materiale plastico trasparente per mantenere elevata l’umidità, e ponendole in luogo luminoso e caldo.

 

In giardino

Poco utilizzata in giardino per la sua invadenza e per il suo carattere rustico, questa pianta meriterebbe maggiore attenzione perché presenta caratteristiche oggi più importanti che nel passato: duratura, economica, poco esigente in fatto d’acqua.

E’ ideale per i giardini e i balconi, dove per mancanza di tempo le cure sono diradate e non quotidiane, nei giardini di mare, nelle seconde case, nei terreni superficiali e rocciosi. E’ adatta a ricoprire scarpate, anche se ricoperte da uno strato di terra non profondo, a sovrastare muri a secco, a formare bordure o macchie di colore.

Pianta tipica di terreni poveri, cresce bene anche in substrati sassosi, fra gli spazi di una pavimentazione in sasso, in un muro a secco, sulle macerie. E’ indicata per coprire terreni vuoti e difficili dove altre piante faticherebbero ad attecchire e impiegherebbero molto tempo ad esercitare un’azione efficace di copertura.

Si presta a essere coltivata anche in vasche di cemento dove grazie alla sua rigogliosità deborda ed amplifica l’importanza del contenitore, o in mastelli e grandi vasi.

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Buone norme di coltivazione

Il terriccio ideale deve essere ben drenato (per le piante in vaso aggiungere un terzo di sabbia) e preferibilmente calcareo.

Non ama i terreni troppo fertili, basta aggiungere in autunno uno strato di terricciato di letame così che svolga una doppia azione fertilizzante e di difesa contro il gelo.

Pianta tipicamente da sole, cresce con forza e fiorisce copiosamente solo se ben esposta. Non teme posizioni esposte resistendo bene a vento, pioggia e salsedine.

Si bagna con abbondanza ogni sette-dieci giorni in funzione di temperatura e capienza del vaso.

In condizioni di clima mite e stabile tende ad assumere habitus sempreverde continuando a fiorire, seppur occasionalmente, tutto l’inverno.

Unica manutenzione richiesta dai Centranthus è il taglio dei fusti a livello del terreno dopo l’arrivo del freddo e mai prima della fine di ottobre.

Valeriana-Rossa

Fonte: http://www.giardini.biz/piante/piante-spontanee/valeriana-rossa/

Foglie

 

[…]Un tempo si credeva non fossero lambite dai fulmini e si tenevano sacchettini di foglie secche in casa per proteggersi da queste calamità mentre i semi sembra servissero nei rituali di imbalsamazione. Regalare la valeriana rossa serve a sedare gli animi accesi ed a riconcigliare gli amanti. In molte regioni d’Italia ancora oggi si attribuiscono alla pianta poteri magici contro le sventure e il malocchio e tenerne un mazzo in casa sembra rallegri l’ambiente, pensa un po’!
Una volta si dava un cucchiaino da caffè di succo fresco di radice ai bambini agitati perché li aiutasse a pender sonno.
Farmacologicamente é un vero alleato producendo effetti sedativi e protettivi del sistema cardio vascolare a fronte della presenza di un complesso fitochimico ricco di tannini, oli essenziali e alcaloidi la cui comprensione ancora non si é completata.
Dalla pagina Fb di Etnobotanica

Foto RETE

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