I MIRACOLI dell’alloro

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PROFILO BOTANICO E FARMAGNOSTICO

Famiglia: Lauraceae

Genere e specie: Laurus nobilis L.

Etimologia: Si ritiene che il termine laurus derivi dalla radice latina laudari (lodare) per evidenziare le proprietà curative della pianta “lodate” già dagli antichi.

Nomi volgari: Lauro, lauriano, melauro, dafnia.

Nomi stranieri: Laurier-Tree, Baye-Tree (Ingl.);Laurier commun, Laurer sauce, Laurieri d’Apollon (Fr.); Laurel commun (Sp.); Lobeer-baum (Ted.); Yue Gui Shu (Cina);Gudatvak (India).

Curiosità: La mitologia greca racconta che Apollo, dio della medicina, si era innamorato della ninfa Daphne senza esserne corrisposto.

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Un giorno Daphne, inseguita da Apollo sul punto di esserne corrisposto, raggiunta invocò l’aiuto del padre (Peneo) che, per sottrarla al suo persecutore, la trasformò in pianta di alloro.

Il dio, addolorato, dichiarò la pianta sacra e concesse le fronde soltanto ad insigni poeti ed eroi.

Infatti con le ghirlande d’alloro si usava ornare la fronte dei vincitori olimpionici, imperatori e poeti; ancora oggi, agli studenti che concludono gli studi universitari, si conferisce la “laurea” (idealmente la corona d’alloro).

L’aggettivo specifico “nobilis”, che accompagna il lauro, si riferisce alla grande considerazione in cui era tenuto.

Habitat e distribuzione: Originario dell’Asia minore. Ha un’area di diffusione che comprende tutta l’Europa meridionale. Preferisce terreni soleggiati e ricchi. Macchie a laureto si trovano in Corisca, Istria, Grecia. In Italia lo troviamo spontaneo nelle zone in cui vive l’olivo e in particolare in Liguria, Maremma Toscana e Laziale, Campania e Sardegna.

Parti utilizzate: Le foglie e i frutti.

Quando si raccoglie: Le foglie sono più ricche di principi attivi in primavera, mentre i frutti in autunno, a completa maturazione.

Come si conserva: Foglie e frutti si essiccano all’ombra in luogo ben aerato e si conservano in vasi di vetro. Conservati troppo a lungo perdono progressivamente aroma e proprietà.

Coltivazione: L’alloro ama terreni ricchi, con buon drenaggio e soleggiati. Viene utilizzato come pianta ornamentale nei giardini e nei parchi, adatto per formare siepi e boschetti. Si riproduce per seme che va interrato a 3 cm di profondità a fine inverno; per talea di grossi rami defogliati (2-3 cm di diametro) in autunno e per propaggine dei rami inferiori nella tarda estate o all’inizio dell’autunno. Nemici dell’alloro sono il freddo eccessivo, le infestazioni di cocciniglie che danneggiano le foglie e gli afidi che con le loro punture, causano vegetazioni deformi. Oltre al laurus nobilis tipico esistono altre specie ornamentali quali il L.N. augustifolius a foglie molto strette, il L.N.aurea con foglie dorate e il L.N. ondulata , con margine particolarmente ondulato.

Portamento: E’ una pianta arborea sempreverde che può raggiungere i 10 mt di altezza. La corteccia è liscia e grigia tranne nei giovani rami dove si presenta verde.

Foglie: Sono intere, persistenti, coriacee, alterne, ellittico-lanceolate, glabre, aromatiche, con margine ondulato, di colore verde-lucente nella pagina superiore, verde opaco inferiormente e brevemente spicciolate.

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Fiori: Sono piccoli, di colore giallo-verdastro, raggruppati in ombrelle all’ascella delle foglie e circondate da un involucro. I fiori maschili portano da 8 a 12 stami con antere deiscenti per opercoli a coperchietto; i fiori femminili un gineceo monocarpellare con ovario supero monoculare e stigma trilobo.

Frutti: Sono delle drupe ovoidali aromatiche, che a maturazione assumono un colore nero-bluastro lucente contenente un grosso seme con due cotiledoni ricchi di sostanze grasse.

Componenti principali: Le foglie contengono un O.E. che risulta generalmente costituito da :cineolo, a pinene, linaiolo, geraniolo, engenolo, fellandrene, metilengenolo, eucaliptolo, acido caprinico, valerianico, acetico, sostanze amare e tanniche. Le drupe maturate e disseccate contengono una forte presenza di oli grassi (25-30%), canfora, zuccheri, sostanze amare, gomme e l’1% di O.E. di composizione simile a quello delle foglie ma con preponderanza di cineolo, tracce di metileugenolo.

FITOESTRAZIONI

USO INTERNO

Infuso di foglie: 2-3 foglie in 100 ml di acqua bollente; tenere in infusione 10′; 2-3 volte al dì.

Decotto di foglie: 2-3 foglie in 100 ml di acqua fredda, fare bollire 3′ e lasciare macerare per 10′; 1-2 volte al dì.

Decotto di frutti: 5-8 gr di drupe per 1 lt di acqua; bollire 1′; lasciare macerare per 10′, 2-3 tazze al dì.

Polvere di frutti: mezzo cucchiaino in una cialda, prima dei 2 pasti principali.

Tintura: 20 gr di frutti in polvere, in 100 ml di alcool a 60° a macero per 15 giorni. Dose: ½ cucchiaino, fino a 3 volte al dì prima dei pasti.

Sciroppo: (da somministrare dopo i 4 anni di età): in ogni 100 ml di acqua, si sciolgono a fuoco moderato, 180 gr di zucchero integrale, ad ogni 100 ml di soluzione così ottenuta si aggiungono a freddo, 50 gr di tintura di frutti di alloro.

E’ preferibile che lo sciroppo così ottenuto venga diviso in piccoli contenitori di vetro da tenere nello scomparto verdure del frigo.

Liquore di frutti: versare in acqua bollente 1 kg di frutti maturi (neri) di alloro e mantenerli in infusione per 2 ore per sgrassarli; dopo si asciugano e si versano in un vaso contenente 1 lt di alcool a 95° e si lasciano macerare per 1 mese agitando ogni giorno. Alla scadenza vi si versa a freddo uno sciroppo preparato con 1 lt di acqua e 750 gr di zucchero integrale; si mescola per qualche minuto e si filtra.

alloroSi tappa e si serve dopo una stagionatura di 3 mesi. E’ efficace nel raffreddore.

Liquore di foglie: mettere in un fiasco 50 foglie di alloro sbriciolate e 1 lt di alcool a 95° e lasciare macerare per 28 giorni agitando quotidianamente.

Trascorso questo periodo si versano in 1 lt e mezzo di acqua calda 750 gr di zucchero integrale e si mescola.

Quando lo sciroppo è a t. ambiente, si aggiunge l’alcool con le foglie e si lascia riposare una settimana.

Dopo di che si filtra, si tappa e si serve freddo, dopo una stagionatura di 2 mesi.

E’ un ottimo digestivo.

USO ESTERNO

Olio essenziale: è ricavato dalla distillazione in corrente di vapore delle foglie essiccate e dei rametti. Si può ricavare un O.E. anche dalla distillazione delle drupe.

Unguento laurino: frantumare una certa quantità di frutti secchi di A., versarli in un’adeguata quantità di acqua e bollire per 30′.

Si lascia raffreddare e si vedrà galleggiare dell’olio che si raccoglierà col contagocce e si mescolerà con un egual peso di strutto fresco fino ad ottenerne una pomata omogenea.

Il famoso Balsamo Fioravanti si ottiene aggiungendo all’unguento laurino poche gocce di O.E. di cajeput, ginepro e trementina e viene usato per frizionare soprattutto nella pratica veterinaria. (G. Negri).

Oleolito di foglie: sminuzzare finemente 100 gr di foglie secche di A. e macerare per 24 ore in 100 gr di alcool a 95°.

Versare il tutto in 1 litro di olio d’oliva e cuocere a bagno-maria a fuoco moderato per 6 ore.

Colare e conservare in una bottiglia di vetro scuro al freddo.

Oleolito di frutti: versare gr 200 di frutti di alloro frantumati in un contenitore di vetro scuro contenente 1 lt di olio d’olive; si consigliano 15 giorni di macerazione esponendo il vaso al sole o in mancanza vicino ad una moderata fonte di calore.

Decotto di foglie per bagno e pediluvio: mettere un pugno di foglie di alloro in una pentola di acqua fredda e fare bollire a fuoco lento per 20′.

Questo decotto va quindi versato o nell’acqua della vasca da bagno o nel catino per il pediluvio.

Si può utilizzare anche l’O.E. diluendone 20-25 gocce nell’acqua da bagno.

IMPIEGO TERAPEUTICO

E’ una pianta molto impiegata dalla tradizione popolare in un vasto campo di disturbi interni ed esterni ma soprattutto a carico dell’ apparato gastroenterico e respiratorio.

Gli estratti possiedono le seguenti principali attività: digestive, antispasmodiche,antisettiche, espettoranti, diuretiche, emmenagoghe, antireumatiche.

Medicina Ayurveda: ha un’azione calmante su Vata e Kapha, ma stimolante su Pitta e Agni.

Medicina Cinese: i meridiani destinatari sono polmone, cuore , loggia stomaco-milza.

USO INTERNO

Digestivo: la presenza nelle foglie di sostanze amare e di O.E. induce con meccanismo misto (chimico e nervoso riflesso) un aumento della secrezione salivare e gastrica e quindi un miglioramento delle capacità digestive e assimilative del soggetto.

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Una tazza dell’infuso di foglie prima dei pasti principali per 2-3 settimane; si può ripetere ogni 2 mesi.

Ovviamente è basilare rivedere criteri alimentari, stile di vita e pensare positivamente.

Nell’influenza e nel raffreddore: la polvere dei frutti disseccati o anche il liquore dei frutti di lauro.

Nelle mestruazioni dolorose: 2 tazze al giorno di infuso foglie per una settimana prima e durante le mestruazioni.

Antispasmodico del tratto digerente: si può utilizzare da solo o come componente di questa efficace miscela: Melissa foglie gr 40 Basilico foglie gr 30 Alloro foglie gr 20 Timo foglie gr 20 Tre cucchiai di miscela in infusione in ½ litro di acqua. Bere una tazza prima e dopo i pasti.

Nella bronchite acuta: entra come importante componente in questa valida formula: Alloro frutti, poligala radice, issopo sommità, menta piperita foglie: di ognuno gr 30. infusione di 1 cucchiaio di miscela per tazza di acqua bollente. Bere tre tazze al dì.

Antisettico cavo oro faringeo: gargarismi decotto foglie, più volte al giorno.

Attività nel bacillo di Koch: P. Vittorio Baroni ipotizza, sulla scorta di personali esperienze, che gli O.E. di alloro eserciterebbero una buona azione solvente sulla protezione cerosa del bacillo di Koch, il quale, privato del rivestimento e indebolito diverrebbe una sorta di vaccino vivo attenuato.

Per tale scopo il Baroni suggerisce l’uso dell’oleolito dei frutti di alloro per via interna ed esterna: nella 1^ modalità si parte da un dosaggio di 1 goccia al giorno, aumentandone il n. ogni giorno di 1 goccia fino ad arrivare a un numero massimo di 15-30 al giorno; nella 2^ modalità l’oleolito, per ottenere un effetto potenziato viene utilizzato mediante massaggi lenti nei punti più colpiti.

Avvertenze e controindicazioni: l’O. E. causato con moderazione sia a causa dei possibili effetti narcotici attribuiti al metileugenolo e sia perché può provocare dermatiti allergiche da contatto in soggetti predisposti.

Non bisogna confondere le sue foglie e frutti con quelle del lauroceraso che sono tossiche.

Lo sciroppo non va usato in caso di lesioni interne (Baroni).

Le donne in gravidanza dovrebbero evitarne l’assunzione in quantità medicinali; anche se non è stata riscontrata la presenza di stimolatori uterini la pianta è stata usata per migliaia di anni con questo scopo (M. Castleman).

USO ESTERNO

Traumatologia sportiva e accidentale: L’oleolito dei frutti è efficace nelle ecchimosi, strappi, stiramenti muscolari, contusioni.

Reumatismo articolare: per un rapido sollievo, massaggiare con l’unguento laurico le parti affette dai dolori reumatici.

Bagno tonificante: per godere di un bagno profumato, deodorante e stimolante, versare il decotto di foglie nell’acqua calda della vasca da bagno, restare immersi almeno 15′, frizionare il corpo e infine fare una doccia tiepido-fredda e asciugarsi con un asciugamano ruvido.

Pediluvio: versare il decotto di foglie in un catino con acqua calda e immergervi i piedi per almeno 10 minuti. Va bene per piedi maleodoranti, stanchi e con sudorazione eccessiva.

Azione epitelifera: i fitoestratti stimolano la proliferazione dell’epitelio a seguito di lesioni e irritazioni della cute e si oppongono ai processi degenerativi a carico dell’epitelio di qualsiasi distretto (Lisetta Landoni). Infuso decotto delle foglie soprattutto in cataplasmi.

Antisettico respiratorio: per via inalatoria si utilizzano 10-15 gocce di O.E. in mezzo litro di acqua calda.

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Le foglie di alloro aggiunte ai cibi hanno proprietà stimolanti la digestione, eupeptiche, carminative.

E’ utile per es. a fine cottura dei legumi, aggiungere un po’ di foglie di alloro.

Le drupe seccate si possono usare grattugiate come la noce moscata (Lientaghi): sono toniche, stimolanti e antisettiche, utili nelle dispepsie atoniche e nelle bronchiti.

I frutti di alloro sono usati come aromatizzanti nella composizione di alcune birre inglesi.

L’A. si usa anche come antiparassitario naturale contro gli insetti dai cereali e dai legumi; basta mettere qualche foglia nei contenitori di vetro.esercita inoltre un effetto repellente, per via del cineolo, sugli scrafaggi, a tal scopo spargere alcune foglie sbriciolate attorno agli armadietti della cucina.

BIBLIOGRAFIA

  • G. Negri, Nuovo Erbari figurato, Ed Hoepli
  • R. Colcos, Tornare alla natura, Club degli Editori
  • AA.VV., Erbe secondo natura, Ceratti Editore
  • Primieri, I liquori in casa, De Vecchi Editore
  • U. Boni- G. Patri, Le Erbe Fabbri Editori
  • J. Valnet, Fitoterapia, Ginex Editori
  • M. Castelman, Le erbe curative Tecniche nuove
  • P. Vittorio Baroni, Dodici piante per i mali del secolo, ed Cantagalli – Siena
  • N. Valerio, L’alimentazione naturale, Mondatori editore
  • M. Messeguè, Il mio erbario, Mondatori Editore

di Silvio Scarantino ~ Direttore Responsabile della Scuola Italiana di Scienze Naturopatiche

Fonte: http://www.scuolanaturopatia.it/pubblicazioni/alloro.htm

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