La caccia

enrico-e-angelo

 

Non amo la caccia. Dare la morte non mi regala ebbrezza.

 

Un amico mi ha raccontato un’esperienza.

 

Era in montagna con il suo fucile. Sparò ad una quaglia. Quando andò per prenderla, acquattata in un fosso, incrociò il suo sguardo (l’aveva soltanto ferita). Lesse negli occhi dell’animale qualcosa che lo turbò profondamente: nella testa il frastuono di mille domande a cui non seppe dare risposte. Mise il fucile a tracolla e tornò a casa. Appese l’arma ad un chiodo. Non l’ha più ripresa.

 

Certo, quando i cinghiali devastano le colture dei contadini, vanificando mesi di lavoro, o quando le ghiandaie, con costanza e laboriosità, alleggeriscono gli alberi dei loro frutti, non è facile essere contro la “guerra”. Bisogna trovare soluzioni.

 

Ma la caccia, per cortesia, non chiamatela sport.

 

Nella foto Enrico Giampaolini ed Angelo Freni

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