… ma allora a che serve lo Stato?

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Immediatamente, preparata psicologicamente dal martellamento di tutte le reti tv con immagini di distruzione e di morte, è scattata una gara di solidarietà “spontanea” con raccolte di fondi organizzate dalla RAI, o da La7 insieme al Corriere della sera, o dallo “Specchio dei tempi” de “la Stampa”, ecc… Qui nelle Marche anche la CGIL ha cominciato a raccogliere coperte, abiti e generi alimentari, e altrettanto ha fatto a Recanati, dove mi trovo, il sindaco.

Insomma si dà per scontato che lo Stato non sia in grado di provvedere al soccorso di poche migliaia di persone: ma allora a che serve lo Stato? Perché continua a prelevare tasse dagli unici che non possono sfuggire, i lavoratori, i pensionati, e anche chi tra gli artigiani e i piccoli commercianti non ha redditi tali da potersi consentire costosi commercialisti specializzati in evasione? Serve solo a puntellare banche dirette da rapinatori, oltre che a potenziare esagerate flotte aeree e navali impegnate in dubbie “missioni di pace” in scacchieri lontani?

È stato osservato più volte che è assurdo che un’Europa con oltre cinquecento milioni di abitanti abbia difficoltà ad accogliere e integrare decentemente un milione di immigrati in fuga da guerre alla cui genesi e mantenimento per giunta l’Europa non è estranea. Analoga riflessione si può fare per l’intervento dello Stato italiano, in declino demografico, ma sempre sui 60 milioni di abitanti, in una zona vasta e povera, ma poco abitata (Amatrice ha 2.500 abitanti, Accumoli ne ha 600, Arquata del Tronto 1.100, ecc.) in cui sarebbe logico immaginare che i compiti immediati di assistenza ai superstiti possano e debbano essere assicurati tempestivamente dagli organismi locali di Rieti e Ascoli Piceno. Invece si esaltano gli “angeli” soccorritori volontari, si fa appello alla solidarietà per non far pensare alle molte responsabilità dell’apparato statale per il dissesto del territorio che si combina con la scarsissima vigilanza sullo stato di costruzioni vecchie o antiche, sulle ristrutturazioni che spesso rendono fragili edifici che avevano retto agli urti di terremoti o alluvioni o frane per molti secoli.

di Antonio Moscato
Fonte: https://ilmarxismolibertario.wordpress.com/2016/08/25/terremoto-a-che-serve-lo-stato-qualche-domanda-di-antonio-moscato/
Foto RETE

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