Per quelli che sputano sui migranti: COLONIALISMO

 

 

 

 

Il colonialismo è un fenomeno che affonda le radici nel XVI secolo ma che acquista spessore e sistematicità con il passare nel tempo.

Se fino all’ 800 ancora si poneva un limite all’espansione coloniale dal 1880 in poi le grandi e le piccole potenze europee furono letteralmente infiammate da una volontà di dominio che le spinse alla conquista del mondo. Limitati dai confini troppo angusti del vecchio continente, questi paesi radunarono flotte ed eserciti per esplorare regioni finora poco conosciute come l’Africa, l’Asia e l’America Latina.

L’esplorazione geografica divenne ben presto sfruttamento; le nuove terre, infatti, erano colme di risorse naturali ancora intatte e permettevano l’apertura di innumerevoli rotte commerciali. Le industrie europee necessitavano proprio di materie prime e la necessità di allargare il mercato si faceva sentire sempre di più. Inoltre la popolazione europea era in rapida espansione e questi stati potevano diventare una sorta di succursali del vecchio continente per raccogliere il “sovrappiù” di abitanti e per assorbire la manodopera.

Per trarre maggiori profitti possibili, gli europei decisero di sistematizzare lo sfruttamento, imponendo senza scrupoli un dominio politico e culturale oltre che economico su popolazioni autoctone inermi. Fu spazzato via ogni valore che potesse essere d’intralcio alle nuove logiche dei colonizzatori e allo stesso modo furono sterminati coloro che a questo sopruso si opponevano.

Per anni e anni le ricchezze dei paesi colonizzati vennero impiegate per riempire le tasche degli Europei e religioni e tradizioni di quelle popolazioni furono adombrate alla luce del credo cattolico e di uno stile di vita moderno. Il prezzo che i paesi colonizzati hanno pagato per le infrastrutture e per l’istruzione di base che è stata impartita loro dagli europei, è sicuramente stato insostenibile. Il processo di decolonizzazione ha portato i vari stati alla conquista dell’indipendenza o grazie all’opera di leader carismatici o per via di accordi internazionali.

Nonostante la supposta libertà conquistata, l’ombra del “padrone” bianco continua ad aleggiare su questi paesi sotto forma di dipendenza economica o di occupazione e controllo militare. Inoltre, dal momento che i confini di questi stati sono stati tracciati arbitrariamente, senza considerare minimamente la questione etnica, con l’indipendenza sono esplosi conflitti di violenza inedita tra tribù all’interno delle stesse frontiere. Più spesso, però, l’odio delle popolazione indigene si manifesta contro le minoranze bianche, eredità del periodo coloniale, che dopo aver acquisito la cittadinanza ufficiale, continuano a sfruttare le risorse alle spalle di una maggioranza affamata.

Di Marzia Mazze

Fonte: http://www.studenti.it/colonialismo-5957.html

Foto RETE

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