Orsomarso ed il suo dialetto: MASCKITTO, MPIZZO, MUCATO, MURRA, MURGA

Vocaboli del nostro dialetto che derivano dal greco

 

Masckitto:

Il nottolino della porta

Forse deriva dal verbo metaclíno che vuol dire “girare dall’altra parte”; ma potrebbe derivare anche dal diminutivo latino “anatícula” che vuol dire “piccola anatra” per la forma a becco di uccello dell’oggetto in questione; del resto, non si chiama, in lingua italiana, “nottolino” che vuol dire “piccola civetta”? Questa derivazione dal latino è certamente più probabile dell’etimologia greca già proposta ed è avvalorata anche dal fatto che in quasi tutti i dialetti meridionali, quest’oggetto non è chiamato matécchiele ma natécchiele

Mpizzo:

All’estremità, sul ciglio di un burrone.

Da peza = estremità, orlo.

Muca – Mucáte:

Muffa; ammuffire.

Da miches = fungo.

Il “pana mucáto è il pane ammuffito.

Tutti sanno che la muffa è formata da miriadi di funghi microscopici.

Quando, nei tempi passati, si faceva il pane in casa (e se ne preparava in grande quantità) era facile che dopo qualche giorno qualche pezzo ammuffisse; ecco perché il pane “mucáto ritornava spesso nel modo di parlare del popolo. Questa è un’antica filastrocca di Sant’Arcangelo:

Care cumbáre

facíme lu ‘mmite;

tu pigghia la carne

j’ pigghie lu spite,

tu pigghie lu vine

c’u mije jé all’acíte,

tu pigghie lu pane

c’u mije jè mucáte

tu pigghie la grutta

c’a mije jè sciugghiate,

tu pigghi ‘a migghiere

c’a mije jè malate …

Care cumbáre

facime lu ‘mmite.

Murra:

Grande quantità

Il Bigalke fa derivare questa parola da murios = innumerevole, il Mele da mora = la sesta o settima parte dell’esercito spartano, il Racioppi da móira = porzione. Forse l’opinione più probabile è la prima. Da notare che sia mora che móira derivano dallo stesso verbo méiromai = aver la propria parte, dividere.

Murga

Morchia

Da μούργα  (murga) feccia  fecciume,  fondiglio,  morchia  . La murga  è il residuo dell’olio. Nel tempo contadino veniva usata per fare il sapone in casa

Tutto il materiale che trovate in questa “categoria” è frutto del lavoro e dell’intelligenza di don Luigi Branco, un prete di Sant’Arcangelo di Lucania.

Io mi sono limitato a prendere ed integrare quanto serve a spiegare l’origine greca di alcuni vocaboli del dialetto orsomarsese.

A don Luigi ed ai giovani che l’aiutano nel suo lavoro tutta la mia gratitudine.

Nota: le parole greche sono scritte in caratteri latini.

 

(Continua)

Foto: festa di S. Cosma in Piazza Municipio, anni Cinquanta

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