MICHELE PANTALENA, MIO NONNO

Mi par di vederlo ancora adoperarsi per pulire, caricare o fumare l’inseparabile pipa, seduto davanti al bar di Battaglia o di fronte, sotto la casa di Faillace, a seconda che fosse
più gradevole il sole o l’ombra.

Proveniva da Acerno, in provincia di Salerno. Venne in Calabria per lavorare con i muli (ne possedeva ben oltre la decina) sulle montagne, prima di Mormanno, poi di Orsomarso, intorno all’anno 1920.

La sua attività lavorativa procedeva bene, poichè negli anni fra le due guerre l’industria boschiva nel nostro territorio era fiorente, finchè negli anni ’40 lo stato non gli requisì lo strumento di lavoro, i muli.

Anche i muli servono alla guerra!

Con la famiglia, numerosa, visse periodi di normalità e momenti di sciagura, come la morte di un figlio ragazzo o la distruzione della casa a causa di un incendio.

Negli ’60 anche i suoi figli, come tanti orsomarsesi, furono investiti dal dramma dell’emigrazione.

Cosma Pantalena

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