Castello Brancati e il brigante Mescio

Castello Brancati visto da Castello di Santo Noceto

 

Questo sperone della Valle dell’Argentino è Castello Brancati. Probabilmente in epoca medioevale,  assieme con Castello di Rajone e Castello  di Santo Noceto, doveva contenere delle fortificazioni che controllavano quella che Giovanni Russo ha chiamato “La via del sale”.

Auguste De Rivarol, un ufficiale francese che visse in Calabria dal 1809 al 1812 al seguito delle truppe napoleoniche del generale Manhès, nel suo libro “Nota storica sulla Calabria”, parla di questo luogo, che presumibilmente doveva avere ancora dei locali vivibili, come teatro  dei misfatti della banda del brigante Mescio, che tormentò per anni la vita delle popolazioni dell’Alto Tirreno.

 

“Il castello di Brancaccio è in una posizione molto favorevole. A due miglia da Orsomarso e non distante da Mormanno, in una vallata oscura e profonda coperta da colline fitte di boschi, si elevano due enormi rupi di forma conica, battute da secoli dai flutti dei torrenti che scorrono ai loro piedi. È nella profondità di queste gole e su queste rupi, dove sono le rovine del castello di Brancaccio, che la banda del Mescio aveva trovato rifugio e difesa; là nascondeva le sue vittime e celava alla vista le sue sanguinose esecuzioni. Questo castello era un tempo feudo e residenza dei signori di Brancaccio, una delle più illustri e antiche casate del Regno di Napoli. 

Valle dell’Argentino vista da Castello Brancati

 

Un ramo di essa, che seguì la sorte dello sfortunato Luigi d’Angiò, si stabilì in Francia nel xv secolo. Il duca di Brancas-Lauraguais, pari di Francia, ne è oggi il capostipite. Amico delle arti e delle lettere, la chimica gli deve utili scoperte e sagge considerazioni. Malgrado l’età, il duca di Brancas ha la memoria e la vivacità di spirito che aveva a vent’anni.

Orsomarso è vicino a Mormanno e sulle sponde del fiume Abatemarco presso il Tirreno. Qualche geografo l’ha situato, a torto, vicino a Squillace, che è sullo Jonio e nella Calabria ulteriore, mentre in realtà Orsomarso rientra nella Calabria citeriore, non lontana dal confine con la Basilicata. Mormanno (Murus magnum) è a circa sei miglia da Rotonda e a dodici da Castrovillari, su un’altura considerevole. Papasidero è sulla stessa catena di montagne, sei miglia più avanti. Mormanno, dove l’aria è sempre pura e frizzante, è uno dei centri commerciali della Calabria citeriore. La sua industria consiste in panni grezzi, stoffe di cotone e cuoi. Orsomarso, l’antica Albistrum, è a otto miglia di distanza.”

 

Auguste De Rivarol “Nota storica sulla Calabria”, Rubbettino

 

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