La nostra era “Riviera dei cedri”.

PRAIA – Foto con signore e cedri anni Sessanta

 

Era… adesso meno.  Nel dopoguerra il cedro era risorsa importante per le famiglie contadine. Se ne producevano molti quintali. A seconda la qualità il prezzo oscillava: nei primi anni Sessanta, tra le dieci e le ventimila lire a quintale.

Salamoiatura del cedro a Belvedere

Coltivarlo è duro, perché ha struttura bassa ed  aculei robusti. Per zappare la terra bisognava accovacciarsi o mettersi in ginocchio. È soggetto a malattie che ne provocano la morte facilmente. Soffre le gelate. D’inverno i contadini proteggevano  le cedriere coprendole con canne e costruendo siepi attorno.

Oggi le tecniche di coltivazione sono cambiate.

C’erano strutture che lo lavoravano a Praia, Santa Maria, Diamante, Belvedere. C’erano…

Un patrimonio che Ministero e Regione dovrebbero proteggere e far crescere.

PRAIA – Botti per la salamoiatura del cedro

PER SAPERNE DI PIU’

Il cedro (Citrus medica) è un albero da frutto appartenente al genere Citrus, nella famiglia delle rutacee. È ritenuta una delle tre specie di agrumi da cui derivano tutti i membri del genere oggi conosciuti, assieme al pomelo e al mandarino. Il nome cedro, derivato dalla volgarizzazione dal latino citrus, è però ambiguo, in quanto coincide con la traduzione di cedrus, nome dato alla conifera (i famosi cedri del Libano che fornirono il legno per tante imbarcazioni nel mondo antico). Ecco perché in alcuni testi per l’agrume viene usato anche il termine citro. […]

Come gli altri agrumi, il cedro ha le sue origini nell’Asia sudorientale, più precisamente all’incirca nell’area oggi amministrata dal Bhutan, ma è giunto in Europa in tempi remoti, come indicato dall’origine dei termini in Greco antico (kedros) e Latino (citrus) per indicare il cedro, entrambi derivanti dalla stessa radice appartenente alle “lingue Mediterranee” ovvero pre-Indoeuropee.[1]

In Italia la conoscenza del cedro è molto antica. Fu classificato già da Plinio il vecchio nella Naturalis Historia col nome di “mela assira”. A quei tempi ancora non si usava il frutto come alimento; il suo utilizzo a tale scopo si sarebbe diffuso solo due secoli più tardi. Era invece usato come repellente per gli insetti nocivi come le zanzare, in maniera analoga alla citronella. Oggi il cedro è principalmente coltivato e lavorato in Calabria, nella fascia costiera dell’alto Tirreno cosentino che va da Belvedere Marittimo a Tortora, denominata Riviera dei Cedri con al centro Santa Maria del Cedro.

Attualmente questo frutto è coltivato soprattutto nell’area mediterranea, in Medio Oriente, India e Indonesia, ma anche in Australia, Brasile e negli USA. In molte località indiane cresce pure spontaneamente.    (https://it.wikipedia.org/wiki/Citrus_medica).

Foto RETE

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