FACCIAMOCI GLI AUGURI

Un nuovo anno comincia.

Per disporci all’ottimismo, mettiamo in cantiere auguri. Auguri come speranze, progetti, sogni; quello che si crede possa renderci la vita migliore.

Ne condivido con voi alcuni, così come vengono, o forse come urgono, per un’attesa che sembra non finire mai.

Auguri all’Italia, che sappia darsi un governo che abbia come fine il bene comune e che ci risparmi le melanconiche acrobazie di ballerini maldestri o di capitani patetici; che sappia fare a meno del ministro per il Sud, perché il Sud non è una colonia; che non intossichi le sue vene con la la logica del profitto  e non mortifichi i diritti dei cittadini; che sappia far sentire la sua voce per evitare che l’Europa diventi una prigione nelle mani dei ricchi.

Auguri alla Calabria, che il 26 gennaio prossimo sappia darsi una guida politica finalmente dignitosa, meno picaresca di quella che ha avuto negli ultimi decenni; che sappia porre un argine alle tante mortificazioni dei suoi cittadini; che sappia garantire una sanità decente, un uso oculato del denaro pubblico; che sappia dare un futuro ai suoi figli più giovani e non costringerli ad emigrare; che sappia cogliere il valore della bellezza del suo territorio, lo sappia difendere e gestire come risorsa; che sappia, finalmente, dotarsi di un progetto per il suo futuro e non si accontenti delle  trovate interessate di chi governa “per conto terzi”.

Auguri alla Rai, che impari a rispettare la dignità del Sud, che la smetta di mantenere un atteggiamento razzistico verso il meridione; che non racconti solo di delinquenza, ma sappia dirci, di questa parte d’Italia, della sua cultura, delle sue iniziative sociali, culturali, sportive, della bellezza delle sue tradizioni e del suo territorio, come fa con le regioni del nord. E che non sia strumento nelle mani del potente di turno per addormentare le coscienze.

Auguri a noi, che ci sorregga la salute, che i giovani abbiano un lavoro, i padri il dovuto, i nonni affetto ed assistenza;  che si sappia proteggere la nostra umanità dalle trovate di politici fasulli e giornalisti miserabili, che ci spingono al cinismo, all’intolleranza, alla violenza razzista; che ci siano garantiti i diritti costituzionali,  che si sia capaci di scelte coraggiose, che si capisca che il partito non ha sempre ragione; che a qualsiasi partito si appartenga si abbia come fine il bene comune, non la vittoria del clan.

Auguri!

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