FIDAS Orsomarso: il piacere della solidarietà

 

Verso la fine degli anni Ottanta tornai dal Veneto, dove m’ero trasferito  quindici anni prima per lavoro. Mi portai appresso l’esperienza del volontariato nei donatori di sangue. Mi adoperai affinché anche nel nostro paese potesse svilupparsi il piacere di essere utile alla comunità. Fondai la FIDAS.

Oggi quest’associazione è una realtà consolidata ad Orsomarso. E questa è la sua storia. Una bella storia, ne sono contento.


Prendo questo testo, scritto da Pio Sangiovanni nel 2013, da Abystron. Racconta la nascita della Fidas ad Orsomarso.
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La Festa del donatore di sangue Fidas svoltasi come da consolidata tradizione fra il 29 agosto e il primo settembre scorso, ha avuto il suo clou nella due giorni finale di Orsomarso dove si sono ritrovati i rappresentanti di tutte le 18 sezioni comunali che fanno capo alla Federazione di Paola. Ai massimi livelli le delegazioni provenienti da tutta Italia, a cominciare dal Presidente Nazionale della Fidas Aldo Ozino Caligaris, presente in tutte le fasi della manifestazione, dalla bellissima festa in piazza Municipio ad Orsomarso di sabato 31, alla mattinata successiva durante la quale si è svolta la suggestiva sfilata dei labari dell’associazione. Il coloratissimo corteo, animato dalle marce della Banda musicale ha percorso la via principale del paese fino a raggiungere la sede comunale in piazza Paolo Giannini dove si è svolta la cerimonia del venticinquennale della fondazione del gruppo comunale Fidas di Orsomarso. Un momento di grande emozione ed allegria che è servito anche a richiamare alla memoria la storia di questa realtà associativa che fa dei valori della solidarietà, del dono volontario e gratuito la sua stessa ragione di essere. Dopo la partecipazione alla messa celebrata dal parroco don Mario Spinicci ed animata dal coro polifonico “Iubilate deo”, della Parrocchia San Giovanni Battista di Orsomarso, l’intera comitiva si è ritrovata insieme per il pranzo sociale presso i ristoranti la Costa e Golden Park, sul fiume Argentino.

La storia della FIDAS – ADVS di Orsomarso iniziò nell’estate del 1988 su iniziativa di Cosma Di Leone, insegnante in ruolo a Vicenza, dove aveva conosciuto e praticato l’esperienza come socio volontario di sangue nella Federazione Italiano Associazioni Donatori di Sangue – Associazione Donatori Volontari di Sangue. Avendo ottenuto il trasferimento in Calabria e tornato, quindi, ad Orsomarso dove vivevano i suoi genitori, Cosma decise di proporre agli amici e alla comunità tutta di dar vita ad un’associazione sul modello di quella che aveva positivamente conosciuto e praticato nel periodo di permanenza nella cittadina veneta.

Le motivazioni di tale iniziativa sono da collegarsi con finalità di tipo sociale e politico nel senso più ampio del termine: in sostanza, avendo sperimentato la validità dell’associazionismo e del volontariato come percorso di crescita umana e socio-culturale, di democrazia dal basso, volle tentare di lanciare un’iniziativa analoga anche nel paese di origine. Una motivazione forte che viene più volte ribadita nei vari documenti dei primi anni di avvio di costruzione dell’associazione, nei quali non mancarono le difficoltà. Illuminanti sono, sotto questo punto di vista, le lettere dell’allora Presidente FIDAS di Paola Mario Minniti del 28 settembre e del 30 novembre 1988 con le quali si forniscono tutte le informazioni per istituire una sezione comunale.

«In merito a quanto mi comunica la notizia mi ha fatto molto piacere perché mi convince che nel nostro travagliato Meridione esiste della gente come noi che crede nel dono del sangue come atto di solidarietà e fratellanza umana al di sopra di ogni ideologia ed interesse. Grazie, quindi, di vero cuore per aver scelto di far parte della grande famiglia della FIDAS».

Questa lettera giunge a conclusione dell’iter seguito da Cosma Di Leone che nella tarda primavera del 1988, avendo la certezza del trasferimento in Calabria, si era immediatamente attivato presso il Segretario Provinciale FIDAS di Vicenza Ugo Talli dal quale ricevette le indicazioni e gli indirizzi dei contatti esistenti in Calabria e, quindi, di Mario Minniti della FIDAS di Paola.

Anche la corrispondenza tra quest’ultimo e Di Leone fu molto intensa ed interessante e porterà nel giro di qualche mese alla formalizzazione di tutte le procedure per la costituzione della sezione comunale FIDAS-ADVS di Orsomarso. Gli scambi che erano quasi esclusivamente epistolari, se si eccettua il telefono fisso, con lettere scritte con macchine da scrivere Olivetti su fogli formato A4 sottilissimi. Si affrontano le problematiche inerenti la stipula della convenzione con l’USL più vicina di Praia a Mare e, considerate le lungaggini burocratiche e il previsto accorpamento delle USSLL, si consigliava di utilizzare il servizio della struttura ospedaliera di Cetraro per le analisi mediche ai donatori, assicurazioni, servizio sanitario, donazioni, ecc.

Una questione di stretta attualità anche oggi, che venne posta a Mario Minniti, riguardava la differenza fra la FIDAS e l’AVIS: anche in questo caso il Presidente provinciale fu molto chiaro ed efficace: «La FIDAS è una Federazione pubblica che lascia agli Enti Ospedalieri (in questo caso lo Stato) il compito di prelevare, utilizzare, tipizzare e distribuire il sangue alle persone che hanno necessità senza interferire. La FIDAS è poi gestita dai donatori. L’AVIS, invece, è una struttura privata che gestisce, preleva e distribuisce il sangue in proprio».

Chiariti tutti gli aspetti di natura tecnico-normativa e definiti i dettagli organizzativi, grazie alla disponibilità costante di Mario Minniti, si effettuarono vere e proprie assemblee aperte alla cittadinanza che portarono nella primavera del 1989, esattamente il 13 maggio, alla ufficializzazione delle cariche sociali della sezione comunale di Orsomarso. Presidente fu eletto Emo Bottone, Vicepresidente Emo Farace, Segretario-cassiere Michele Rotondaro. Ed ecco il primo elenco dei soci (erano 25) presente nel registro conservato presso la sede in Piazzo Paolo Giannini e datato 13.05.1988: Bottone Emo, Befezzi Michele, Bloise Vincenzino, Blundi Giuseppe, Campagna Francesco (di Cosma), Caterina Pino Cosma, Caminiti Luigi, Caminiti Raffaele, Campagna Francesco (di Antonio), Calvano Sergio, Di Leone Cosma, Farace Cosimino, Farace Biagino, Farace Emo, Forestieri Isidoro, Fortunato Giuseppe (1961), Galtieri Gaetano, Minervini Vulgo, Regina Giuseppe (1948), Rotondaro Michele, Rotondaro Pino (1968), Sangiovanni Pio Giovanni, Spinicci Giovanni, Stabile Vincenzo, Tarallo Arturo.

Inizia così un’opera intensa di informazione che aveva un duplice scopo: quello di far conoscere il gruppo e la FIDAS e, altrettanto importante, divulgare e promuovere la cultura della donazione volontaria del sangue ed una corretta pratica della stessa a tutela della salute dei donatori. Vennero predisposti materiali informativi, dapprima ciclostilati in proprio e poi stampati a spese dei dirigenti della sezione comunale; questo materiale veniva distribuito ogni domenica davanti alle chiese, nei mercati, nelle piazze dei vari paesi della zona e i frutti di questo discreto, ma grande lavoro, si videro con l’aumento delle donazioni e la formazioni di nuovi gruppi comunali attivi e propositivi.

I concetti espressi precedentemente riguardanti le finalità istitutive e della pratica della donazione volontaria di sangue, vengono ribaditi in questi primi documenti nei quali sono così sintetizzate:

«I motivi che ci hanno spinto verso questa iniziativa sono molti.

a) Dare una struttura ad una pratica spontanea ma poco funzionale;

b) Stimolare la crescita della solidarietà sociale verso i deboli;

c) Diffondere una convinzione: i mille nostri problemi di calabresi non saranno risolti se non impareremo ad organizzarci dal basso. Nessun Babbo Natale potrà regalarci una Calabria economicamente emancipata, socialmente sviluppata, moderna e in grado di rispondere seriamente ai bisogni dei suoi cittadini

Per chiarirci ancora meglio riportiamo alcuni articoli del nostro Statuto: art.1) … L’associazione è apartitica, aconfessionale e non ha finalità di lucro. art.3) L’associazione si propone di diffondere la pratica della donazione anonima, volontaria e gratuita del sangue quale atto di solidarietà umana. art.13) I soci donatori si impegnano a donare il proprio sangue gratuitamente ed anonimamente presso il Centro Ospedaliero. In particolare essi non possono ricevere denaro o altra ricompensa dai beneficiati o loro familiari, né possono vantare privilegi di sorta».

La risposta di Orsomarso, dove la sensibilità e la pratica della donazione di sangue era già molto diffusa, fu da subito eccezionale evidenziando la presenza di uno spirito di disponibilità, di servizio volontario e solidale che si è rivelato essere una delle caratteristiche distintive del nostro paese. Anche il numero dei soci e delle donazioni ha sempre distinto Orsomarso che ha mantenuto costantemente in tutti i 25 anni di storia, livelli percentuali altissimi quanto a numero di abitanti e di donatori attivi presenti.

Una sensibilità ed una vocazione alla cultura del dono che viene confermata in concomitanza con il venticinquennale, proprio con il superamento delle trenta iscrizioni all’AIDO, Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, che consentirà di dar vita ad un gruppo comunale ad Orsomarso.

Pio G. Sangiovanni

09/09/2013

FONTE: http://www.abystron.org/expo/orsomarso/2013/notizie/25-anni-fidas.aspx

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