KRYLOV – La nuvola

Un campo arso dalla calura invocò il soccorso di una nuvola:

— Regalami un poco di acqua, o piccola dama dei cicli. I miei fiorellini languiscono, l’erbe diventano gialle, gli alberi si ammalano di tristezza.

La nuvola non si curò dell’appassionata preghiera. Corse all’oceano e sciolse sulle onde la sua argentea chioma di pioggia. L’oceano, naturalmente, non apprezzò il regalo e di ciò la donatrice si offese assai.

La pazzerella andò dalla montagna, che è saggia, e a lei rivelò il suo cruccio.

— Pretendi che il mare accolga con entusiasmo un poco d’acqua? — disse la montagna. — II mare è ricchissimo e non può tener calcolo della tua ridicola offerta. Dovevi esser generosa col campo arido, coi fiorellini, con l’erbe, con gli alberi che muoiono invocando un sorso che li salvi: il tuo regalo sarebbe stato, allora, un gesto di bontà e ti avrebbe valso gratitudine e benedizioni.

La nuvola capì che, quando un dono non reca conforto né gioia, è inutile.

.

Favole russe

Le quattro favole che seguono sono dello scrittore russo Ivan Andreevic Krylov, il quale riprende motivi antichi della cultura orientale, soprattutto legata ad una religione animistica, cioè all’adorazione di aspetti della natura considerati animati, infatti fin dai tempi medievali il culto dei fiumi, delle stelle, delle montagne e di tanti

altri elementi naturali è testimoniato negli antichi libri, per esempio nel Cantare delle gesta di Igor.

In queste favole, oltre agli animali, parlano le nuvole, le sorgenti d’acqua, gli oggetti, seguendo una tradizione che raramente compare nella cultura occidentale che ha come capostipite Esopo.

La struttura delle favole è semplice: da un’azione sbagliata nasce una mortificazione,

il protagonista viene rimproverato e ammonito con un insegnamento.

La narrazione è invece ricca di particolari descrittivi, con molti aggettivi tendenti ad esaltare la bellezza e grandezza della natura per metterla a confronto con la meschinità e piccolezza dell’uomo.

I difetti umani più spesso rimproverati sono l’ingratitudine, l’egoismo, la stupidità, mentre sono celebrate le virtù dell’umiltà, del lavoro, della modestia.

.

Da Fiabe e leggende della Russia, a cura di M. Spano, Milano-Messina, Principato,

1949.

Fonte: IL NOVELLIERE, di De Paolis – Marini,  Editoriale Paradigma

FOTO: Rete

Ti potrebbero interessare:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Close