ZOLFO RAMATO, uso e accorgimenti

Peronospora della vite

Lo zolfo ramato è un composto costituito da zolfo bagnabile ed ossicloruro di rame; viene utilizzato come anticrittogamico, soprattutto nella coltivazione della vite e di prodotti orticoli, perché ne combatte efficacemente i principali parassiti fungini. Questo fungicida è utilizzato tradizionalmente da secoli in Italia, e oggi risulta utilizzabile anche in agricoltura biologica, anche se la dose annua viene controllata e contenuta entro un limite prestabilito annualmente dalla legge. Lo zolfo ramato viene utilizzato anche nel giardinaggio e negli orti familiari, perché risulta molto utile per debellare l’oidio, o mal bianco, la ticchiolatura dei frutti e delle foglie, la peronospora. Nonostante sia un prodotto ammesso anche in agricoltura biologica, può risultare fitotossico per alcuni tipi di piante, e risulta dannoso anche per alcuni insetti utili.

NELLE MALATTIE DELLA VITE

Oidio su foglia

Lo zolfo ramato viene utilizzato per debellare le principali malattie fungine che affliggono le viti, tra cui principalmente la peronospora, oidio e la ticchiolatura; questi funghi, oltre che sulle piante di vite, si diffondono anche negli orti familiari, e sulle piante ornamentali, soprattutto sulle rose. Si tratta di malattie che producono maculature di vario tipo sul fogliame, che a lungo andare tende a presentare necrosi e disseccamenti; chiaramente le piante compite, con il passare delle settimane, tendono a svilupparsi in modo stentato, ed a produrre una scarsa quantità di fiori e di frutti. Per questo motivo, i trattamenti a base di zolfo ramato risultano particolarmente importanti sulle piante dell’orto e del frutteto, e sulle piante da fiore, perché se lasciate senza cure la loro utilità diminuisce ampiamente.

COME E QUANDO EFFETTUARE I TRATTAMENTI

Peronospora pomodori

Le malattie fungine curabili con l’utilizzo di zolfo ramato tendono a svilupparsi con clima fresco e umido, quindi in primavera ed in autunno; per questo motivo i trattamenti con questo prodotto anticrittogamico devono svolgersi tra la fine dell’Inverno e l’inizio della primavera, quando le minime notturne sono ancora fresche, e le piante sono all’inizio della loro ripresa vegetativa. Trattamenti successivi si effettuano nelle prime settimane di primavera, quando il clima risulta ancora fresco, e anche in autunno, dopo la caduta del fogliame, per evitare che le spore dei funghi svernino sulla corteccia delle piante o nei pressi dei fusti. Eventuali trattamenti possono venire effettuati anche verso la fine dell’estate, ma solo in caso di conclamata presenza delle malattie su cui intervenire. Risulta necessario evitare qualsiasi trattamento durante la fioritura, e quando i frutti risultano ancora di dimensioni contenute, perché lo zolfo ramato risulta dannoso per alcuni insetti utili, che fungono da impollinatori.

ACCORGIMENTI

Nonostante lo zolfo ramato sia un anticrittogamico il cui utilizzo è ammesso anche in agricoltura biologica, non si tratta di un prodotto completamente innocuo per le piante, gli insetti e i piccoli animali. In particolare il rame risulta fitotossico per molte piante, tra cui alcune cucurbitacee, e le piante di pesche. L’utilizzo durante la fioritura potrebbe allontanare le api dal frutteto e dall’orto, e inoltre può causare la caduta prematura dei fiori e degli eventuali frutticini già presenti. Visto che in giardino e nell’orto familiare in genere lo sviluppo di una malattia causa una leggera perdita economica, lo zolfo ramato va utilizzato solo in caso di presenza conclamata della malattia da debellare, e se ne sconsiglia un utilizzo diffuso come prevenzione. Evitate poi le giornate ventose, per evitare di irrorare con l’anticrittogamico anche il giardino dei vicini, o i locali dell’abitazione.

FONTE: https://www.giardinaggio.net/giardinaggio/parassiti-delle-piante/zolfo-ramato.asp

Foto: RETE

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