Un libro per amico – LUNARIO

I mesi, le stagioni, gli astri e la luna hanno ispirato feste, usanze, sagre, proverbi meteorologici e campestri, leggende e fiabe che fin dall’Antichità hanno formato un patrimonio culturale dove sincretisticamente convivono credenze diverse, dall’astrologia caldea ed egizia alle religioni solari dei primi secoli della nostra era, dalla mitologia greca ai misteri, dalla religione romana alla celtica e alla germanica, dall’ebraismo all’islam fino al cristianesimo: tali credenze sono state tramandate fino a noi dalla tradizione orale del mondo contadino, dai calendari dipinti o scolpiti in chiese, palazzi e fontane, e infine, a partire dal Rinascimento, dagli almanacchi e dai lunari stampati che non contenevano soltanto le tavole delle lunazioni e dell’anno lunare, come suggerirebbe il titolo, ma riportavano anche feste, fiere, previsioni meteorologiche, proverbi.

Lunari furono detti perché il contadino si basava sulle fasi di Colei che gli antichi chiamavano con tanti nomi, da Artemide a Selene a Beate, e su cui si misurava l’annata agraria che andava da un San Martino all’altro: il lavoro nei campi era infatti ritmato dall’apparire, dal crescere e dal decrescere della luna che influisce sulla vita vegetale e animale; ma anche dal movimento nel ciclo degli astri che annunciano le stagioni.

Quel tempo contadino era carico di significati sacrali e di simboli che alimentavano la cultura popolare: un patrimonio che si è a poco a poco sgretolato nell’immaginario collettivo sicché oggi ne sopravvivono soltanto spezzoni, frammenti. Certo, si continuano a celebrare feste e sagre che tuttavia, come alcuni borghi trasformati in residenze di cittadini depressi alla ricerca di un’evasione settimanale nella natura, hanno assunto spesso un significato e una funzione diversa da quella tradizionale. Anche il patrimonio di proverbi calendariali, legati alla civiltà contadina, è ormai soltanto la testimonianza di modelli di vita diversi da quelli di chi abita nel nuovo villaggio tecnologico. E persino il rapporto familiare con le piante, gli animali, le lune, gli astri si è trasformato sovente in una nostalgia o in un desiderio, in una romantica fantasticheria alimentata più da libri o da documentari televisivi che da contatti reali.

Questo Lunario vuole essere un viaggio nel nostro patrimonio di tradizioni, da un lato, per ricordare a chi ne avesse smarrito la memoria una cultura popolare che ha sostanziato la nostra patria insieme con le piccole patrie regionali e provinciali e di cui abbiamo testimonianze preziose anche nella letteratura e nelle arti figurative; dall’altro, per ricostruire l’autentica identità di certe feste e cerimonie che sopravvivono ancora oggi. Ai pochi fortunati, che sono riusciti a coniugare il progresso tecnologico con una vita ancora scandita sui ritmi naturali, il libro sarà più gradito perché li accompagnerà sul filo dei giorni a scoprire significati di atti e usanze quotidiane che forse erano loro sfuggiti. Con associazioni inusitate o collegamenti con tradizioni diverse si illuminano in queste pagine certe consuetudini o leggende apparentemente assurde mostrandone la profonda logica.

La struttura riecheggia gli antichi almanacchi nella scansione di dodici capitoli dedicati ai mesi, all’interno dei quali in brevi paragrafi si descrive di volta in volta una festa o una serie di proverbi meteorologici o di campagna; si attribuisce a ogni mese il colore

che gli si addice e si spiega il simbolismo del suo numero; si riferiscono miti, leggende e simboli suscitati dalle pietre preziose, dalle piante, dai fiori o dagli animali, collegandoli ai segni astrologici; si ricostruisce là dov’è possibile la genesi di pregiudizi o usanze, come ad esempio il pesce d’aprile oppure il consiglio di non viaggiare quando il venerdì cade il 17.

Per quanto riguarda le feste popolari, che in questi ultimi anni, dopo decenni di decadenza, si sono moltiplicate per motivi turistici, ho scelto le più significative e antiche, ricche di valenze simboliche o accompagnate da leggende. Se si fossero descritte tutte si sarebbe stravolta la struttura del libro. D’altronde per quelle patronali non comprese in queste pagine il lettore che ne fosse interessato potrà consultare il mio Santi d’Italia.

Poiché nel nostro immaginario collettivo si sono radicate anche poesie e filastrocche ispirate ai mesi, alle stagioni e a certi giorni dell’anno, come l’Epifania o San Lorenzo, ho voluto riportare le più significative nel corso di questo viaggio la cui scrittura vuol essere lieve, anche quando si sofferma su qualche complesso problema di interpretazione. Oltre alla celeberrima serie dei mesi di Folgore da San Gimignano, il lettore vi troverà versi di Dante, del Petrarca, del Poliziano, di Giovanni Pascoli, Gabriele D’Annunzio, Guido Cozzano, Vincenzo Cardarelli, Eugenio Montale, Corrado Covoni e infine di Arturo Onofri che ho privilegiato perché le sue poesie hanno un’ispirazione metafisica, rara nella lirica italiana contemporanea.

Per permettere al lettore di approfondire i temi trattati ho indicato nelle note in calce al testo e nella bibliografia generale alcuni volumi di storia delle religioni, di simbolismo e di tradizioni popolari, scritti talvolta da studiosi locali la cui scarsa fama è inversamente proporzionale al rigore scientifico e che spesso vengono saccheggiati senza godere nemmeno di una citazione: malcostume assente dal mio libro.

In appendice ho tracciato una mappa utile per interpretare i calendari dipinti, scolpiti o miniati ai quali corrispondono le canzoni dei mesi di cui riproduco alla fine di Dicembre, come conclusione del Lunario, una ballata dell’Italia settentrionale conservata in un codice trecentesco della Biblioteca universitaria di Bologna.

Il lettore mi perdonerà qualche confidenza autobiografica sul filo delle pagine, ma scrivendo un lunario affiorano anche fantasie e ricordi personali e luoghi privilegiati.

Questa nuova edizione di Lunario, pubblicato per la prima volta nel 1993, è stata aggiornata e ampliata con la descrizione e interpretazione di feste e tradizioni non comprese nella precedente.

Dall’INTRODUZIONE, di Alfredo Cattabiani

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Titolo: Lunario

Editore ‏ : ‎ Mondadori

Prezzo‏ : ‎ 17.50

Copertina flessibile: ‎ 544 pagine

ISBN: ‎ 9788804700395

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