FRANCESCHINA ED EVIA

Questa foto, che devo alla cortesia di Franco Aronne, porta alla memoria momenti dolcissimi della mia infanzia.

Erano gli anni Cinquanta. La sera partivo dalla casa all’Ilice e andavo a dormire dai nonni al Palazzotto. Il percorso lo facevo di corsa, perché le poche lampadine, con la loro luce incerta, creavano ombre che mettevano paura, soprattutto ‘ntu Parapurto.

Vicino la casa dei nonni abitava Tommasino Bloise con la moglie Teresina e le tre figlie: Franceschina, Evia ed Elia. Erano bellissime.  Antonietta, la più grande, era già sposata.

La grazia di queste ragazze attirava l’attenzione di molti giovanotti. Spesso, a notte fonda, venivano alcuni di questi ragazzi, armati di chitarra e mandolino, a fare serenate. Musica dolcissima saliva dalla strada e riempiva tutto u Parapurto. Io mi tiravo sul cuscino e ascoltavo come rapito, mentre cercavo d’indovinare volti e storie che intrecciavano giovani innamorati.

Verso la metà degli anni Cinquanta l’incanto finì: Franceschina ed Evia partirono per l’America; andarono a Caracas, chiamate dallo zio Francesco Delgado. Ma questa parte della storia la racconterò un’altra volta.

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Nella foto vedete Franceschina ed Evia a Caracas in Venezuela

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