Usare le parole – LA FIRMA

Lettera di Matilde Serao

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Quando si firma, bisogna assolutamente rispettare l’ordine nome + cognome, riservando quello inverso (cognome + nome) agli usi burocratici o amministrativi, che utilizzano criteri alfabetici fondati sull’iniziale del cognome. L’ordine nome + cognome va osservato non soltanto nell’uso scritto, ma in tutte le situazioni in cui dobbiamo dichiarare chi siamo: nei biglietti da visita, nella carta intestata, quando scriviamo gli indirizzi sulle buste o nelle cartoline. Non solo: quando aggiungiamo il nostro nome e cognome in fondo a una lettera o a un qualsiasi scritto o documento, la firma deve essere leggibile. La firma non deve essere l’occasione per manifestare la propria personalità attraverso sottolineature, pallini al posto dei puntini sulle i, arzigogoli e svolazzi vari. È vero, la firma ci rappresenta, e proprio per questo è preferibile dare di noi un’immagine chiara e non uno scarabocchio o una sigla misteriosa e illeggibile.

Un ultimo consiglio: non bisogna mai eccedere nelle dimensioni della firma. Alcuni pensano che concludere uno scritto con una firma a caratteri cubitali sia una manifestazione di grande personalità e carattere. Sbagliano: anche attraverso una firma chiara, dalle dimensioni normali, possiamo esprimere cortesia e rispetto nei confronti di chi ci legge.

A proposito di sigle e abbreviazioni, bisogna fare attenzione a usarle correttamente.

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ABBREVIAZIONI E SIGLE

Diamo qui di seguito un elenco delle più comuni, e anche di quelle che capita di usare solo una volta nella vita (ammesso che capiti), ma che, proprio per questo, possono mettere in difficoltà. Ci sono delle sigle che è importante saper sviluppare per evitare brutte figure. A scanso di equivoci, ecco quelle che potete incontrare e usare nei vostri messaggi scritti:

Arch. = Architetto, Architetta.

Avv. = Avvocato, Avvocata.

Chiar.mo – Chiarissimo, cioè famosissimo, illustre. Si premette al nome dei professori universitari nelle intestazioni e negli indirizzi:

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Chiar.mo Prof. Andrea Tiretti

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c.m. = corrente mese. Si usa per le date quando si deve indicare lo stesso mese in cui è stata mandata la lettera:

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Verona, 2 ottobre 2004

Spett.le Ditta Limentani,

un nostro rappresentante sarà da voi il 24 c.m….

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c/o = «presso», dall’inglese care of. Si usa per indirizzare una lettera a qualcuno che è presso (appunto c/o) qualcun altro, privato o ditta che sia:

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Gent.mo sig. Giorgio Vanni

c/o famiglia Lucchini

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Cav. = Cavaliere.

Comm. = Commendatore.

Dott. = Dottor, Dottore.

Dott.ssa = Dottoressa.

Dr = Dottore, Dottoressa.

Ecc. = Eccellenza. Alcuni, molto discutibilmente, continuano ad attribuire questo titolo a ministri e alti funzionari dello stato. Lo riportiamo per dovere di completezza, ma si tratta di un uso ormai fuori del tempo.

Egr. = Egregio. Si premette al nome del destinatario del messaggio, nella stesura dell’indirizzo e anche, in forma non abbreviata, all’inizio della lettera:

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Egr. Pro/. Federico Torre

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E.V. = Eccellenza Vostra. Vale quel che si è detto per Ecc.

Gent.ma, Gent.mo = Gentilissima, Gentilissimo. Si premette al nome della destinataria o del destinatario.

Herrn e Herrin = signore e signora, in tedesco. Da usare solo se si invia una lettera in un paese di lingua tedesca.

Ill.ma. Ill.mo = Illustrissima, Illustrissimo. Si premetteva, nel passato, al nome della destinataria o del destinatario. Oggi non si usa più. Anche in questo caso riportiamo l’abbreviazione per dovere di completezza, ma ne sconsigliamo l’uso.

Ing. = Ingegner, Ingegnere.

M. e Mme. = Monsieur e Madame. Parole francesi che significano «signore» e «signora»; da usare solo se si invia una lettera in un paese di lingua francese.

Mr. e Mrs. = Mister e Mistress. Parole inglesi che significano «signore» e «signora»; da usare solo se si invia una lettera in un paese di lingua inglese.

N.D. = Nobilis domina, cioè nobildonna.

N.H. = Nobilis homo, cioè nobiluomo.

On. = Onorevole.

p.a. = per auguri.

p.c. = per conoscenza. Questa formula si usa quando, dopo aver inviato una lettera a chi ne è il destinatario principale, se ne mandano una o più copie – per farne conoscere

il contenuto – ad altre persone a vario titolo interessate:

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Prof. Vincenzo Gatti

e p.c. dr Carlo Casati

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La stessa sigla può significare anche «per condoglianze».

p.r. = per ringraziamento.

Preg. = Pregiata, Pregiato. Da usare in riferimento ad aziende:

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Preg. Ditta Mucci

Lungotevere Melimi 12

00192 Roma

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Preg.ma, Preg.mo = Pregiatissima, Pregiatissimo. Superlativo di Preg.

Prof. = Professor, Professore.

Prof.ssa = Professoressa.

P.S. = Post scriptum.

p.v. o p/v = prossimo venturo. Si usa per indicare una data imminente:

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Roma, 12 settembre 2004

Gentile dottore,

sarò a Lucca il 27 ottobre p.v.

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Rev. = Reverendo. Si premette al nome di un sacerdote.

Rev.mo = Reverendissimo. Superlativo di Rev.

R.S.V.P. = Répondez s’il vous plaìt. Formula francese, che significa «Si prega di rispondere». Si trova nei biglietti d’invito a una qualsiasi cerimonia o presentazione, e impegna il destinatario a confermare o a smentire la sua partecipazione.

S.A.R. = Sua Altezza Reale.

Sen. = Senatore. Ma è preferibile non abbreviare la parola, e scriverla per intero, prima del nome:

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Gentile Senatore Aldo Bianchi

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S.G.M. = Sue gentili mani. S.P.M. = Sue proprie mani.

S.P.G.M. = Sue proprie gentili mani. Tutte queste formule si aggiungono sulle buste che vengono consegnate a mano, dopo il nome del destinatario, al posto dell’indirizzo:

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Avv. Daniele Calassi

S.G.M.

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Sig. o sig. = Signor, signore.

Sigg. o sigg. = Signori.

Sig.na o sig.na = Signorina.

Sig.ra o sig.ra = Signora.

Sig.re = Signore.

S.E. o S.Em. = Sua Eminenza (rivolgendosi a un cardinale).

Sr.D. (Exmo.Sr.D.) e Sra.Dna (Exma.Sra.Dna) = Signore e signora, in spagnolo (Excelentisimo Senor Don ed Excelentìsima Senora Dona}. Da usare solo se si invia una lettera in un paese di lingua spagnola.

S.S. = Sua Santità.

S.V. = Signoria Vostra.

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La S.V. è invitata all’inaugurazione della personale di

Mario Fani, che si terrà presso la Galleria il Polittico /’/ 28

giugno p.v. alle ore 19.

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u.s. = ultimo scorso. Si usa per indicare una data appena passata.

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Palermo, J dicembre 2004

Gentile sig. Bertocci,

il 29 ottobre u.s. ho assistito all’inaugurazione della

sua personale…

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v.g. = verbi gratta. Espressione latina che significa «per esempio».

vip = very importantperson.

V.S. = Vostra Santità.

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Molte delle abbreviazioni e delle sigle che abbiamo elencato indicano cariche professionali, istituzionali, nobiliari.

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Fonte: “LE PAROLE GIUSTE”, di V. Della Valle – G. Patota – Sperling&Kupfer Editori

Foto: Rete

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