La madre divorante

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Madre Natura è il grembo della vita; elargisce all’infinito senza riserve. Ma è anche la tomba. Implacabilmente uccide e divora tutto ciò che vive.

La prima donna che l’uomo incontra è la madre. L’obiettivo che la madre si prefigge nella vita è quello di nutrire la fame del figlio, avere cura del suo corpo, preoccuparsi del suo benessere. Ella ha un potere immenso. I suoi baci alleviano le pene del bambino; le sue braccia, cullandolo, lo fanno addormentare. Ne appaga tutti i bisogni fisici ed emotivi. II rapporto fra madre e figlio è uno dei misteri più, affascinanti della natura. Ma la natura è anche crudele.

Quando si approssima all’età adulta, il maschio deve lasciare il calore del nido della sua infanzia per entrare nel mondo e costruirne uno suo. Per diventare uomo deve separarsi psicologicamente dalla madre e rinascere a una nuova modalità di rapporto. Se questo non succede, può essere divorato dalla madre e rimanere perennemente un figlio la cui capacità di rapporto è fissata all’incubo della dipendenza infantile e dell’incesto psicologico.

-Da bambino, ho sempre avuto un incubo ricorrente. Era terrificante, davvero terrificante!

Commesso, Parigi

-La scorsa notte ho avuto un incubo. Venivo assassinato. Mi stavano assassinando… Davvero! Mi sono svegliato piangendo. È stato davvero orribile!

Negoziante del Camden Market, Londra

-Io ho… ho incubi, non sogni. Incubi! È bello sognare, ma mi piacerebbe che non fossero incubi. Ho spesso degli incubi.

Conducente d’autobus, New York

Dottoressa von Franz, che cosa sono gli incubi? Perché li abbiamo?

Gli incubi sono di vitale e sostanziale importanza. Ci risvegliano con un grido; sono l’elettroshock che la natura utilizza quando vuole darci una mossa.

La scena finale di un sogno, quella su cui ci risvegliamo, rappresenta l’aspetto sul quale l’inconscio ci chiede di concentrarci. Per questa ragione l’incubo diventa una vera e propria terapia d’urto. Mira a scuoterci da un sonno inconscio e profondo rispetto a una situazione di pericolo. Quando si hanno incubi, vuole dire che ci si trova in una situazione psicologicamente pericolosa, in un momento di eccessivo sonno e inconsapevolezza. L’incubo serve a risvegliare. L’incubo è caratterizzato dall’urgenza, come se l’inconscio dicesse: «Guarda qui, questo problema è urgente!»

Ci possono essere ‘incubi’ come nel caso dell’uomo che opprime la sua donna, oppure ‘succubi’, come nel caso della donna che succhia le energie all’uomo. Quando emergono questi temi, significa che il problema sessuale è urgente, deve essere affrontato, reso cosciente. Non è possibile accantonarlo e fare finta che non esista.

La figura femminile centrale del sogno che segue è una ‘succuba’, un vampiro che succhia il sangue.

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-Il sogno iniziava molto stranamente: dalla pioggia e dal buio sbucava una magnifica brasiliana nera. Indossava un cappotto di lana, probabilmente verde scuro, molto pesante e spesso, che le arrivava alla caviglia. Aveva i capelli neri, era bellissima. I capelli e il cappotto grondavano acqua, ma non sembrava ci facesse caso. Mi veniva incontro e si fermava proprio di fronte a me. A questo punto qualche cosa mi diceva che avevo già incontrato quella donna. Qualche cosa, infatti, mi suggeriva che potesse trattarsi di un vampiro, e che non fosse così bella come appariva. Questo pensiero mi rendeva esitante. Non facevo nulla per avvicinarmi a lei, che mi sorrideva e mi attirava verso di sé. Io resistevo. Alla fine apriva il mantello. Indossava un magnifico bikini sul corpo nerissimo, bello e lucente di pioggia. Mi sentivo tentato e alla fine mi avvicinavo e l’abbracciavo. Infilavo la mano sotto il bikini e l’accarezzavo.

Poi le guardavo la bocca e notavo… che le mancavano gli incisivi; questo mi confermava che poteva davvero trattarsi di un vampiro. Ma non ne ero sicurissimo. Lei diceva: «John, non voglio la tua mano, voglio il tuo pene. Voglio che tu faccia l’amore con me”. E io: «Non è possibile, non è possibile». Se l’avessi fatto sarei stato perduto. Se fossi entrato dentro di lei sarebbe diventata un vero vampiro e questa sarebbe stata la mia fine.

Decidevo perciò di tirarmi indietro e di resistere alla tentazione. Retrocedevo verso la porta di casa. Lei si arrabbiava molto e in qualche modo io riuscivo ad afferrare un cacciavite per proteggermi. Volevo che se ne andasse. Non volevo più che mi stesse intorno, così le accostavo il cacciavite ai denti, facendoli tintinnare. Il quel momento mi accorgevo che i denti laterali erano cresciuti e le sporgevano dalle labbra. Erano vere e proprie zanne. Lei era davvero un vampiro. Non mi ero sbagliato.

La mia paura cresceva. Correvo in casa e cercavo di chiudere la porta a chiave, ma non sembrava si chiudesse bene; non sapevo più se stessi chiudendo o aprendo. Poi capivo che ci doveva essere qualche cosa che non andava con la serratura. All’improvviso mi rendevo conto che era inutile chiudere la porta a chiave: questo vampiro aveva la capacità di trasformarsi in chiunque e di andare in qualunque luogo. Non vi era alcuno scampo.

-Sognatore

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II sognatore ha ovviamente sviluppato quella che chiamiamo una ‘fissazione materna’ di proporzioni gigantesche, che lo porta ad avere un’immagine estremamente elevata della donna.  Nel suo cuore si annida un’immagine di donna ideale: il sogno tenta di metterlo in guardia dicendogli che la sua vita fantastica, le sue fantasie sessuali, gli stanno succhiando il sangue e lo distruggeranno perché irrealistiche.

Gli uomini di questo tipo non sono disponibili a una relazione duratura con una donna. La vivono come un vincolo, come essere divorati, inchiodati per terra. Nel sogno, l’uomo cerca di difendersi spingendo un cacciavite nella bocca del vampiro. È probabile che il cacciavite abbia a che fare con il rapporto sessuale. Il sognatore ritiene di poter sfuggire alla madre divorante per mezzo del vampiro; di poter tenere a bada l’estraneamento nevrotico da se stesso intrattenendo rapporti sessuali con molte donne. Ma questo non è il modo giusto per depotenziare il vampiro. Il sogno tenta di richiamare la sua attenzione sul fatto che a perseguitarlo è un fantasma e non una realtà; ciò che lo perseguita è una fantasia che gli succhia tutta l’energia psichica. Il suo impulso lo spinge a sognare la vita, a fantasticare desiderosamente la vita invece di viverla. Ecco come i vampiri, i vari Dracula e creature analoghe succhiano il sangue. Il sangue rappresenta la psiche emozionale e attiva, la psiche affettiva. Se ci lasciamo succhiare il sangue dai vampiri rimaniamo privi di attività, privi di attività vitale. Sprofondiamo in sogni passivi e colmi di desiderio.

Questa caratteristica è tipica della maggior parte dei complessi negativi o di rimozione. Quando respingiamo o rimuoviamo un complesso della psiche, questo agisce segretamente alle nostre spalle succhiandoci l’energia. Si trasforma lentamente in quel fenomeno che l’immagine del vampiro rappresenta perfettamente: qualche cosa che aggredisce di notte e succhia il sangue. A questo punto la persona aggredita dal vampiro non riesce più a capire che cosa le stia succedendo. Viene in analisi e dice:

«Mi sento apatico, sempre stanco, senza voglia di fare nulla. Sono già depresso la mattina quando mi sveglio. Niente ha più senso per me; non ho più interessi, nulla».

La presenza del vampiro può ormai essere individuata soltanto attraverso questa mancanza di energia, perché rappresenta un complesso che è stato rimosso tanto radicalmente e potentemente da potersi manifestare soltanto in questo modo. Non ha più alcun altro mezzo per manifestarsi.

Potrebbe fornirci un esempio di come agisce nella vita dell’individuo questo complesso rimosso?

Pensi, per esempio, a una suora che afferma di avere sacrificato la propria vita sessuale nel nome di Cristo. Non avrà alcuna fantasia sessuale e neppure sensazioni di carattere sessuale nei confronti degli uomini.  Ciò che in realtà succede, è che la personalità sessuale viene completamente rimossa. Capita anche che alcuni rimuovano completamente certe loro doti. Potrebbero, per esempio, essere dotati di una spiccata inclinazione per la musica, ma poiché coltivare la loro creatività significherebbe impegnarsi seriamente e duramente decidono:

«II mio talento musicale non è abbastanza significativo perché io lo sviluppi. Smetto di suonare il pianoforte, tanto non mi porterebbe da nessuna parte».

E con questa decisione rimuovono la loro dote. E tuttavia qualche cosa gli rimane dentro, qualche cosa che vuole esprimersi attraverso la musica: questa energia rimossa si trasforma in un vampiro.

Anche l’aggressività può essere rimossa. In questo caso succede che la persona decide di non provare più affetti, di non lasciarsi più coinvolgere da alcun problema. I tipi di sentimento possono comportarsi così. Ciò che soprattutto desiderano è che il loro ambiente sia armonioso, privo di conflitti. Di conseguenza, anche se i figli o il partner li tormentano oltre ogni limite, decidono che ciò non provoca in loro alcun sentimento di rabbia, che non importa. L’atteggiamento esterno è quello del perdono, ma all’interno si rodono ferocemente, come qualsiasi comune mortale. Tuttavia non accettano di avere dentro questa furia e quindi riescono a rimuoverla

Fonte:  “IL MONDO DEI SOGNI” di M.L. von Franz e Fraser Boa – Edizioni Red

Foto : Rete

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