L’ORTO – Coltivare patate

Solanum tuberosum

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Varietà

Le patate possono distinguersi a seconda della forma, in tonde o oblunghe; a seconda della pasta, in bianche o gialle; a seconda del colore della scorza; a seconda dell’epoca di maturazione, in precoci, medio-precoci, tardive. Le varietà sono numerosissime e qui ci limitiamo a una piccola citazione casuale: Kennebec, adatta per consumi vari, purea e gnocchi; Primura, per consumi vari e per insalate; Spunta, adatta per consumi vari; Majestic, per consumi vari, insalate, gnocchi, purea.

Clima e terreno

La patata cresce bene nei climi temperati, benché spostandone il ciclo colturale, si adatti a climi diversi. Il gelo danneggia il fogliame e arresta lo sviluppo dei tuberi. Necessaria la presenza di acqua. Il terreno deve essere di medio impasto, sciolto, ricco di humus, potassio e fosforo. Deve contenere poco calcio e avere un pH leggermente acido.

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Avvicendamento

Pianta sarchiata. Si consiglia d’attendere almeno 5 anni prima di coltivarla nuovamente sullo stesso terreno.

Consociazione

Si trova bene con fagioli, finocchi, cavoli, piselli e fave.

Semina

Per la semina ci serviremo di seme garantito o, per lo meno, proveniente da alta collina o montagna. Quest’ultimo, infatti, resiste meglio alle virosi trasmesse dagli afidi. Le patate da seme non devono essere molto grosse, i tuberi possono essere anche tagliati 4-5 giorni prima della semina in 2-3 parti mantenendo per ogni pezzo non meno di 3 occhi, ossia di gemme. Questa pratica comporta un risparmio di semente e una sollecitazione alla formazione degli steli, ma può far insorgere marciumi. La semina si effettua da marzo ad aprile con distanze di circa 70 cm tra le file, 30-40 cm sulla fila e 10 cm di profondità.

Concimazioni e cure colturali

Il terreno destinato a ricevere la patata deve essere lavorato profondamente e concimato in autunno inverno con modeste quantità di letame maturo (2 q/100 mq), perché dosi eccessive stimolano lo sviluppo dell’apparato aereo a danno dei tuberi e possono facilitare attacchi peronosporici. Se non disponiamo di letame, ovvieremo con una coltura da sovescio (veccia, erbai, senape) da interrare superficialmente circa 1 mese prima della semina. Su terreni acidi possiamo distribuire, come ulteriore contributo fertilizzante, scorie Thomas, ceneri di legna e fosforiti. Il fosphal si distribuisce sui terreni basici.

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Spargere cenere

 

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La patata teme la concorrenza delle infestanti, quindi avremo cura di eliminarle con idonee scerbature. Inoltre effettueremo frequenti rincalzature al colletto, fino al momento che spunteranno i germogli delle nuove piante, allo scopo di facilitare la tuberizzazione.

Assai importanti sono le irrigazioni, da effettuarsi nei momenti di carenza idrica, senza però eccedere per non provocare pericolosi ristagni. La mancanza d’acqua causa un accrescimento più ridotto dei tuberi con conseguenti perdite di prodotto.

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Raccolta

La raccolta viene effettuata per mezzo della forca, in giornate solatìe, lasciando asciugare per qualche tempo i tuberi sull’orto. Una volta ammucchiate le patate possono venire ricoperte con strati di terra e paglia o conservate in un luogo buio. La luce, infatti, fa germogliare gli occhi (filatura) e stimola la formazione di solanina, un alcaloide amaro e velenoso.

Per evitare questo dannoso inconveniente si può spargere sulle patate uno straterello di cenere di legna.

Avversità

Tra i parassiti che attaccano la patata ricordiamo la dorifora, il grillotalpa e la tignola.

La dorifora è un coleottero introdotto in Italia dall’America verso la fine della Seconda Guerra Mondiale. Le sue larve divorano le foglie e possono distruggere interi raccolti. Queste si combattono con l’eliminazione dei residui infestati e trattamenti con piretro, rotenone o nicotina.

Dorifora, fasi di sviluppo

 

.Il grillotalpa è uno dei più grossi e voraci insetti che infestano gli orti ed è attivo per un lungo periodo: da metà marzo a metà novembre. L’insetto agisce di notte e per combatterlo si usano esche avvelenate previa annaffiatura del terreno per stimolarne le sortite.

La tignola depone uova su foglie, steli, tuberi, da cui nascono le larve che attaccano il tubero scavandovi gallerie. Tra le crittogame assai temibili sono l’alternariosi e la peronospora. La prima è un fungo che causa delle macchie rotondeggianti, brune, su vegetazione e tuberi. Si combatte con prodotti a base di rame e calcio. Stessi trattamenti per la peronospora, i cui attacchi possono distruggere l’intero raccolto. Sui bordi delle foglie e sugli apici da principio si formano delle macchie giallastre (macchie d’olio) che successivamente si espandono. Nei tuberi, invece, si notano delle zone scure che interessano la polpa.

Annotazioni

Nella semina della patata si può utilizzare anche la tecnica del pregermogliamento, la quale consiste nel seminare tuberi fatti precedentemente germogliare fuori dal terreno. Questa operazione permette di verificare la loro sanità e riduce il ciclo vegetativo della pianta consentendo un raccolto più precoce.

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Fonte: L’ORTO, di Giuseppe Rama – Mistral Demetra

Foto: Rete

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