IL SENSO PERDUTO DELLA CIVITAS

orso pan notte

 

La lin­gua latina pos­siede due ter­mini sino­nimi per indi­care la città: urbs, rife­rito alla strut­tura, agli edi­fici, le strade, le piazze, e civi­tas. Quest’ultimo sta a indi­care la comu­nità dei cit­ta­dini.

Ma non sem­pli­ce­mente il loro insieme demo­gra­fico, anche la loro sog­get­ti­vità, il loro essere con­sa­pe­voli di appar­te­nere a uno spa­zio spe­ciale, con le sue regole, i suoi agi rispetto alla cam­pa­gna, la sua bel­lezza.

Non per niente da quella stessa radice viene il ter­mine civiltà. Parola scom­parsa dal les­sico cor­rente, troppo alti­so­nante per le nostre società, dove gover­nanti e gover­nati si accon­ten­tano con mode­stia di qual­che punto di Pil.

Eppure alcuni vec­chi ter­mini della nostra civiltà lin­gui­stica – mani­po­lati oggi dal ser­vi­li­smo anglo­filo dei media — dovremmo dis­sep­pel­lirli, farli risplen­dere di nuovi signi­fi­cati. Lo scorso anno lo ha fatto sug­ge­sti­va­mente Gian­carlo Con­sonni (La bel­lezza civile. Splen­dore e crisi delle città, Mag­gioli) di cui ha discorso su que­sto stesso gior­nale Adriano Pro­speri (4.7.2014).

La bel­lezza civile, espres­sione coniata da Giam­bat­ti­sta Vico, dovrebbe tor­nare in uso a signi­fi­care una aspi­ra­zione delle nostre comu­nità cit­ta­dine, che l’hanno a lungo per­se­guito e rea­liz­zato. Lo stare insieme entro ordini e spazi in cui la bel­lezza delle forme urbane dovrebbe ten­dere ad armo­niz­zarsi con le virtù civi­che, l’osservanza delle leggi intesa come rispetto degli altri, il sen­tirsi comu­nità coo­pe­rante al fine di con­se­guire scopi supe­riori di pro­spe­rità comune, di uma­nità e cultura.

Di Piero Bevilacqua

Fonte: ilmanifesto.it

http://fondazionepintor.net/politica/bevilacqua/civitas/

ORSOMARSO  – Panorama notturno

Ti potrebbero interessare:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Close