FERMATE IL MONDO, VOGLIO SCENDERE! – Spesso i grandi sogni sono dei rifugi in cui nascondersi: ci sono persone che continuano a fare il giro del mondo nell’eterna ricerca di qualcosa

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Ci scrive un lettore di Riza: “ Mi chiamo Lucio ho 40 anni e gli altri mi vedono come un uomo e di successo. Ma io, da un po’ di tempo a questa parte, sento che la mia vita non ha più senso, sono spento e non ho più desideri. Eppure ho lavorato tanto, fatto tanti sacrifici, per raggiungere quello che ho. Che cosa posso fare per cambiare?”

Quella che Lucio ha costruito si potrebbe chiamare “una vita fuori tempo”. Lucio si è detto: “Andrò bene solo quando quel progetto sarà realizzato. Sino ad allora non esiste altro tempo che quello che verrà”. Per quale motivo costruire uno spazio di successo attraverso la sofferenza? Perché non provi a pensare, in ogni cosa che facciamo, che questo sia l’unico istante da vivere? La vita diventa infelice perché crediamo che l’attimo che stiamo vivendo sia un momento di passaggio in attesa di tempi migliori che verranno. Dobbiamo stare con noi stessi senza obiettivi, senza sforzi, senza lotte, senza battaglie interiori. Se il desiderio vuole venire a trovarti e tu lo metti dentro i tuoi “equilibri”, misuri la sua compatibilità, sati certo che non verrà più… E se il desiderio non viene più a trovarti, sai chi arriva? La malinconia, la tristezza, il disagio.  Ma la e mail di Lucio prosegue: “Mi ritrovo oggi con una vita che non mi piace, le cose che faccio sono banali e mi rendono infelice. Sto girando a vuoto”.

Giri a vuoto? Finalmente!
Ribalta il giudizio: se il tuo lavoro di tutti i giorni raggiunge il successo ma tu sei diventato unilaterale, un robot, allora è proprio il momento di cominciare a girare a vuoto, di perdere tempo: altrimenti i tuoi talenti “si irritano”, si offuscano, la tua vera natura si offende. Girando a vuoto la tua coscienza finalmente si libera dai progetti di vita troppo ossessivi, dai pensieri unilaterali, dai modelli esistenziali che ogni giorno persegui. Quando giri a vuoto i tuoi luoghi comuni, i pregiudizi, la tua visione della vita vanno a finire sullo sfondo e in quel momento ti senti perduto. Non sai che spesso questo è il buio che precede l’alba? Quel buio ti restituisce le leggi del caos. Hai bisogno di girare a vuoto perché la tua mente è troppo ordinata: e allora un amico nascosto ti vuole distrarre dalle illusioni in cui ti sei calato, vuole restituirti la tua essenzialità per riportarti a casa. Ecco ancora Lucio: “ Voglio cambiare e non so da dove cominciare, sono disorientato. Ma so che non è questa la mia vita! Io sognavo una vita intensa… Passo intere serate sul divano a pensare. E se mollassi tutto e partissi all’avventura? Forse un anno sabbatico mi farebbe bene”.

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Il segreto…è farsi da parte
Vuoi cambiare per davvero? Osservati ogni tanto nella giornata, guarda il disorientamento nel momento in cui arriva e osserva il disagio non con gli occhi di chi vuole capire, di chi vuole che vada via, perché tutti i sintomi che arrivano sono energia che sta prendendo contatto con te. Vi è qualcosa di sconosciuto in noi che sa vivere e che non può essere definito compreso dentro il nostro piccolo io, anzi: occorre che l’io si faccia da parte perché la nostra natura si riveli.

Mille pensieri ti bloccano il cervello? Basta un’azione minima e riparte
Quando ci sentiamo insoddisfatti è importante non perdere tempo a fantasticare un domani migliore. Occorre mettersi subito a cercare qualcosa di pratico da fare nell’immediato. Spesso i grandi sogni sono dei rifugi in cui nascondersi: ci sono persone che continuano a fare il giro del mondo nell’eterna ricerca di qualcosa. La nostra interiorità invece ha bisogno di cose concrete e facilmente realizzabili. Va bene tutto quello che possiamo eseguire al momento, da una semplice passeggiata a un’attività manuale. Le attività concrete hanno un potere immenso sul corpo e sul cervello, ed è per questo che gli antichi facevano riti, pellegrinaggi, lunghi cammini che sono azioni terapeutiche mentre si svolgono, né prima né dopo.

Fonte: http://www.riza.it/psicologia/l-aiuto-pratico/4621/vorrei-un-altra-vita…/

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