La casa

 ziccarelli14

 

Tutta la vita è una ricerca di Casa. Tutta la vita una bramosia di Casa. Tutti i viaggi sono in qualche modo viaggi verso Casa. Quando nasce un bambino quelli che lo aspettano sospirano dolci parole, dicono che è stato “dato alla luce”, ma per il nascituro la nascita è il massimo dei traumi – paragonabile solo alla morte.

Il suo soggiorno nel mondo comincia con l’essere tagliato fuori dalla Matrice, sfrattato con violenza da Casa sua e “buttato nel mondo” – un mondo freddo, sconosciuto, estraneo, pieno di predatori. Era una cosa sola con la Matrice, era parte di Lei, non era a sé stante. Ora e-siste, ex-siste, ora c’è! E sente l’immane peso dell’esistenza, l’immane costo! L’esistenza non è gratuita. Esistere significa essere separato, a sé stante, solo, e l’esistenza ha bisogno di essere sostenuta. Il bambino deve sostenersi o morire. Il primo passo: il Respiro.

Dunque, Respira e Urla! È un urlo che annuncia la sua presenza, un urlo primordiale, indifferenziato, indefinibile, un urlo disperato di terrore, di dolore, di solitudine, di abbandono, di ira infernale; urla l’incubo, l’orrore che è la sua esistenza, l’urlo che è l’esistenza. È un alieno nel mondo. Sa di non poter mai ritornare a Casa sua.

Tutta la vita avvertirà questo tormento, ramingo in ogni terra, estraneo in ogni luogo, stressato fino ai limiti delle sue capacità. Vivrà una vita affannata, agitata, frenetica, sempre in cerca di quello che non c’è, perseguitato da una sconfinata inquietudine, un vuoto che non potrà mai colmare, un’ansia senza fine, sottile, tagliente, indefinibile come la Fame – la lupa di Dante – la bestia senza pace che dopo il pasto ha più fame di prima. Sente di essere un frammento di qualcosa che non più gli appartiene. Si sente perso in questa selva oscura che è l’universo. Come canta una vecchia canzone, si sente come un bimbo senza mamma, lontano, lontano da Casa (Sometimes I feel like a motherless child. A long, long way from home). Il Cammino dell’Uomo: una disperata ricerca di Casa, orizzonte che più si avvicina più si allontana.

Tutti i saggi hanno riconosciuto, ognuno a modo suo, questa immane, disgregante sofferenza come l’incubo nel cuore della Condizione Umana – quella che si osava chiamare “Natura Umana” – e, ognuno a modo suo e secondo le proprie tradizioni, ha dato nome allo Scopo della nostra disperata ricerca. L’hanno chiamata “felicità”, “eden”, “satori”, “eudaimonia”, “atarassia”, “bodhi”, “stato di grazia”, “nirvana”, “paradiso” e altri nomi. Qualunque sia l’appello è una ricerca di Casa: rifugio, sicurezza, protezione, stabilità, comprensione, solidarietà, fedeltà, unione, amore.

Quando sei a Casa avverti la sicurezza che ti permette di denudarti, che ti rende libero di essere te stesso, senti la calma e la certezza che viene col sentirti compreso – comprensione che vince la solitudine – trovi fedeltà, trovi amore che ti dona perfino la tua prima identità, poiché sei nessuno fino a quando non sei amato da qualcuno, sei nessuno fino a quando qualcuno non ti dà valore e crede in te. Sì, solo l’amore ha il potere di dare Senso alla vita. La più grande esigenza degli umani: amare ed essere amati.

A Casa trovi quella solidarietà, quell’unione che trascende il senso di essere solo un frammento, un atomo disperso nell’universo, che colma il Vuoto e ti dà quel senso di pace, di pienezza, di ben-essere che brami, e ti senti sazio, finalmente sazio, soddisfatto, come un bimbo nel grembo di sua madre. Ti senti “sano e salvo” qualunque cosa accada – persino la morte – come un bambino nelle braccia di sua madre. Sei una cosa sola con la Matrice – che i mistici chiamano Dio. Sei a Casa: la Condizione Umana è superata.

Tutti i viaggi sono viaggi verso Casa anche quando ti portano lontano da casa. […]

(Continua)

 

Saverio M. Pagliuso, Ph.D.

Filosofo Maieutico

Psicoterapeuta

Consulente Filosofico

 

www.saverius.org

[email protected]

 

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Devo alla cortesia di Saverio M. Pagliuso, Divina Lappano e Tonino Caputo questo bel testo.

Lo prendo dalla rivista CONFLUENZE, un giornale nato in questa terra difficile di Calabria;

un giornale libero ed indipendente, da leggere e far leggere. 

confluenze-b

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One Reply to “La casa”

  1. Divina e Saverio ha detto:

    Immensamente grati a te per aver restituito il “Tempo Perduto” in una memorabile giornata di Novembre.
    Divina e Saverio

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