Tassi: “CHI BRUCIA L’ITALIA? E PERCHE?”

 

Quest’estate gli incendi, favoriti dall’estrema siccità, stanno divorando l’Italia con un’intensità spaventosa, molte volte maggiore che negli anni precedenti. Scoppia quindi il momentaneo patema nazionale da catastrofe (naturale?), la corsa alla lamentazione disperata raggiunge livelli olimpionici, la natura carbonizzata commuove alle lacrime… Le autorità che sonnecchiavano promettono poderosi interventi, i quotidiani riempiono di fuoco interi paginoni, gli automobilisti che un attimo prima gettavano le cicche dal finestrino spergiurano fedeltà al rispetto dell’ambiente. Le stanze dei bottoni, dove le tragiche esperienze precedenti avrebbero ben dovuto stimolare valide azioni di prevenzione e meccanismi di contrasto efficaci, tacciono.

E forse è meglio così, perché se si andasse a fondo a indagare sulle vere cause della catastrofe, nessuno ne uscirebbe indenne, e men che mai chi poteva e doveva arginarla.

Proviamo infatti a ricordare quali siano stati i più brillanti provvedimenti recenti: smantellamento della forestale, abolizione delle provincie, decurtazione di fondi ai vigili del fuoco, soffocamento delle aree protette, annacquamento dei vincoli di tutela, esternalizzazione di fondamentali compiti istituzionali… Affidando gli aerei spegni-fuoco al settore privato, riducendo il presidio del territorio a una burletta, e creando quel caos politico in cui domina, come sempre, la peggiore burocrazia inconcludente. Grazie alla più geniale riforma della pubblica amministrazione dell’era contemporaneo, dei 32 elicotteri disponibili per la lotta agli incendi, ne sono stati operativi solo 7, mentre i 2.000 operatori attivi si sono ridotti a 300. Vale a dire, risparmiare 10 oggi per spendere 1.000 domani, mentre nessuno ci restituirà più i boschi e gli alberi carbonizzati.

Ricostruire l’anatomia del disastro significherebbe ripercorrere decenni di storia nazionale, traboccante di errori, lacune, inerzie e fallimenti, di cui tutti soffriremo, ma per cui nessuno pagherà. Frutto di analfabetismo ecologico imperante, ma anche di pervicace inettitudine, e soprattutto di scopi e manovre inconfessabili. Di cui offre un quadro impressionante L’ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente:

“Insomma inganno e beffa per i cittadinMa l’attacco all’Ambiente va avanti da tempo: dal Decreto “sblocca Italia”, che fa costruire nuovi inceneritori di rifiuti, ai finanziamenti con miliardi di Euro pubblici alle migliaia di Centrali a Biomasse e Biogas, che in tutta Italia ogni giorno emettono milioni di tonnellate di gas combusti contenenti inquinanti e polveri sottili, polveri che secondo il Report UE 2016 causano in Italia ogni anno oltre 66.000 morti premature! Inoltre, per alimentare queste Centrali, si tagliano in tutto il Paese milioni di alberi, e il conseguente dissesto idrogeologico, aggravato dai cambiamenti climatici, è sotto gli occhi di tutti! Occorre che i cittadini, i quali a causa di questo degrado subiscono pericoli e malattie, esigano una nuova politica nazionale e locale di rispetto per la salute e per la vita, loro e dei loro figli” Francesco Maria Mantero

Da quarant’anni combattiamo mille battaglie impossibili per difendere il territorio, con molte sconfitte, ma anche con qualche vittoria: ad esempio, riuscimmo a ottenere che l’Italia si dotasse in tempo di una flotta di Canadair, altrimenti non avremmo avuto neanche quella! E lo scorso anno, tentando di salvare le Pinete Maremmane, ottenemmo che la Regione Toscana pubblicasse alcuni semplici pieghevoli, che illustravano chiaramente le cause e i rimedi degli incendi in Italia. Le soluzioni erano a portata di mano, ma come avviene sempre nel BelPaese – tanto benedetto dalla Natura, quanto maltrattato dagli uomini – nessuno fece nulla.
Segno che il nostro sport più popolare, dopo il calcio, è proprio quello di piangersi addosso.

 

Di FRANCO TASSI

Fonte: dalla pag. fb dell’autore

Foto RETE

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