- Colchicum autumnale L., colchico autunnale, falso zafferano, zafferano bastardo, freddolina
Descrizione
Si presenta in genere con quattro foglie, lanceolate e lucide, che si sviluppano in primavera.
Il fiore appare in tarda estate come un tubo bianco allungato con 6 lembi (tepali) di colore dal rosa al lilla, di solito non variegato.
Il frutto, contenente i semi, è una capsula ovale, più o meno solcata, lunga tra i 3 e i 5 centimetri, che troviamo racchiusa tra le foglie.
I tuberi si presentano grossi all’incirca come una noce.
Ha 6 stami e 3 stili.
Questi ultimi sporgono dal tubo e sono distinti sin dalla base.
- ha 6 stami invece di 3
- ha 3 stili sporgenti dal tubo, separati tra loro sin dalla base.
Si distingue, invece, dal falso colchico perchè fiorisce in autunno.
Tossicità
La pianta nella sua interezza è velenosa per la presenza di alcaloidi particolarmente tossici, tra cui la colchicina, localizzata nel rivestimento dei semi.
Le altre sostanze tossiche, tra cui ricordiamo l’inulina e diversi alcaloidi, sono concentrate in particolare nei bulbotuberi.
L’ingestione dei fiori può causare negli animali a sangue caldo (umani compresi) gravi intossicazioni con vomito, diarrea sanguinolenta, ipotermia e paralisi respiratoria: la colchicina può essere letale anche per un uomo adulto.
Grande attenzione deve essere prestata all’utilizzo di latte proveniente da pecore e capre che abbiano mangiato questa pianta: questi animali, infatti, sembrano avere una notevole resistenza ai composti tossici presenti nel colchico autunnale, mentre il latte diviene tossico per gli uomini e pericoloso specie per i bambini ed i soggetti sensibili.
Curiosità
Il nome del genere deriva dall’antica regione della Colchide, presso il Mar Nero, ove si racconta che questo fiore fosse molto abbondante.
Cavalli e bovini che pascolano liberamente in montagna o in pianura difficilmente si avvicinano a brucare lo zafferano bastardo.
Da .treviambiente.it
Foto: RETE