Evelina e Roveso

matrimonio dei nonni di stefano barletta 1951b

 

Matrimonio di Evelina Rossi (figlia del maestro Rossi) e Roveso  Ringressi, nonni di Stefano Barletta, che ha spedito la foto da Londra.

Scrive Stefano:

 

“Ciao Cosma,

vedo solo ora il tuo messaggio. Mi da piacere che ti piacciano le mie foto. Sto cercando di ricostruire il mio albero genealogico ma ho veramente poche notizie sul mio bisnonno. So che è nato nel 1888, ha sposato Vienna Fazio circa nel 1920 ed è morto nel 1955. Ha fatto studiare mia nonna Evelina che è poi diventata maestra e si è trasferita a Pistoia con suo marito  pochi anni dopo il matrimonio. Io sono parente di Dino e Antonietta Di Giorno. Il nostro bisnonno ebbe almeno 7 figli fra cui Cosimo (avete alcune sue foto), mia nonna Ermelinda (che cambiò il suo nome in Evelina quando sua sorella Evelina morì giovanissima), Maria (madre di Dino e Antonietta) e Vincenzo che puoi vedere accanto a mia nonna nella prima foto che hai postato.

 

Fammi sapere se hai notizie sui Rossi, sembra che provenissero dalla Liguria ma non è possibile provarlo

 

I Ringressi di Pistoia vennero a Orsomarso nei primi anni 40 perché erano carbonari. Mio nonno sposò Evelina Rossi, mentre sua sorella Renata sposò Domenico Lo Tufo (figlio di Giuseppe Angelo e Flora Capparelli). Tutti questi si trasferirono a Pistoia negli anni 50

Io sono nato a Pistoia ma mi sono trasferito a Londra 8 anni fa. È una continua emigrazione!”

 

Se qualcuno di voi potesse aiutare Stefano nella sua ricerca, sarebbe una gran bella cosa; ORSOMARSO BLUES mette a disposizione la sua pagina.

 

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6 Replies to “Evelina e Roveso”

  1. Michele Rossi ha detto:

    Ciao Stefano , io sono Michele Rossi nato nel 1961 a Orsomarso , figlio di Mario Rossi fratello di Evelina Rossi , ho conosciuto sia Zia Evelina che Zio Roveso .

    Ti saluto cordialmente

  2. Cosma Pantalena ha detto:

    Questa foto mi ha fatto fare un tuffo nel mio passato remoto, l’infanzia, facendomi rivivere tanti piccoli, per me grandi, avvenimenti ed emozioni. So bene che ciò non interesserà nessuno e, tuttavia, mi permetto di farvi cenno per poter testimoniare la generosità e la disponibilità di Roveso ed Evelina, poichè la cosa farà certamente piacere a Stefano anche se non lo aiuterà nella sua ricerca.

    Roveso era mio padrino di Cresima. Volendo io sostenere gli esami di ammissione alla scuola media, Roveso ed Evelina mi impartirono le opportune lezioni. Andavo a casa loro e spesso, quando la lezione terminava all’ora di pranzo, mi facevano rimanere a mangiare con loro. Ricordo i profumi della cucina della signora Maria.

    Di tutta la trafila burocratica per sostene gli esami s’interessò Roveso, e i giorni delle prove lui stesso mi accompagnò a Diamante, sede della scuola. A Diamante si arrivava col treno, ma fino allo Scalo di Verbicaro, l’odierna Marcellina, non vi erano mezzi di trasporto, se non il traino di Menicuccio. Ma Roveso aveva una grossa moto, una Guzzi 500, e con quella raggiungevamo la stazione per prendere il treno.

    Le lezioni disinteressate e amorevoli, l’emozione del viaggio su “quella” moto e sul treno, che per un ragazzetto di quegli anni e di un paese chiuso come Orsomarso era il massimo, tutto questo ed altro ho rivissuto, e la memoria di “parrino” Roveso, mai perduta, si ulteriormente ravvivata.

    12 marzo 2017

    Cosma Pantalena

  3. Mario Rossi ha detto:

    Ciao Stefano, sono Mario Rossi, nato nel 1970, figlio di Giuseppe Rossi (fratello di zio Michele, che ha postato prima), nato ad Orsomarso nel 1944 (trapassato a miglior vita nel 2010), primogenito di Mario Rossi (uno dei 7 fratelli che ti mancavano), a sua volta fratello di Tua nonna zia Evelina, zio Vincenzo, zio Cosimo. Mio nonno Mario sposò, a soli 17 anni, mai nonna Angiolina Brancati, di 28 anni, sorella del barone Francesco Geregorio Brancati, feudatario di Abatemarco, di cui il paese di Orsomarso faceva parte. Fra l’altro nell’ottocento, per come mi ha riferito mio zio Fernando Brancati, una nostra ava Angiolina Rossi, sposava l’allora barone Brancati (si diceva, per questo, che nell’ottocento c’era stata un’Angiolina Rossi in Brancati e nel novecento un’Angiolina Brancati in Rossi). Ti mando un saluto affettuoso e se ti Trovi a Diamante (pochi km distante da Orsomarso) non mancare di venire a salutarmi.

  4. Forestieri Domenico ha detto:

    Caro Cosma, non ho mai provato a fare commenti su Orsomarso blues. Ho sempre utilizzato wazap. Né so di procedere bene in questo momento. Permettimi di dirti, per l’impegno che profondi giornalmente su quanto hai creato, bravo e grande. Sei stato sempre uno studioso. Mi sono stimolato a scrivere queste poche parole quando ho visto la foto della famiglia Rossi. Anche io ne ricordo quasi tutti gli immortalati nella foto. Ricordo perché da adolescente tenevo compagnia a mio nonno, Giovanni Aronne e mio padre Giuseppe (Peppino) Forestieri, nel negozio in uno dei magazzini sotto l’abitazione della stessa famiglia Rossi. Ricordo benissimo il medico Cosma. Si fermava sempre a dialogare con mio padre. Era continuamente incavolato al suono tanto dirompente delle campane. Aveva ragione perché il campanile era a pochi metri dal suo balcone. Se ricordiamo quei rintocchi di tre campane per la suonata della ( mormannola)…Fammi sapere se ho fatto bene. Se mi legge Enzo Rossi, ci vediamo sempre nel periodo estivo quando scende nella sua abitazione della contrada Molina, lo saluto. Cosma, grazie di nuovo.

    • admin ha detto:

      Caro Domenico,
      ti ringrazio. Il tuo commento è giunto gradito. ORSOMARSO BLUES cerca di essere un luogo dove circolano pensieri, emozioni, ricordi.
      Questa nostra piccola comunità corre il rischio di non avere un’anima che abbia memoria di quel che è stato. Soprattutto del sapere popolare, della saggezza popolare. Matera ha saputo trasformare in risorsa quello che un tempo era luogo di miseria e di abbandono. Anche ad Orsomarso, se vogliamo che il paese abbia un futuro, dovremmo accostarci al “genius loci” e ascoltarlo, quando si fanno scelte politiche, economiche e culturali.
      Ti saluto

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