Tu non conosci il Sud !

No, non lo sapevamo.

Nel 2010 il valore aggiunto manifatturiero del Sud (cioè la ricchezza che le sue imprese hanno prodotto) ha raggiunto un Pil di 28,8 miliardi di euro, superiore a quello di intere nazioni come Finlandia, Romania, Danimarca, Portogallo, Grecia, Croazia, Slovenia. Gli addetti dell’industria alimentare sono stati poco meno della Baviera ma più di Nord Reno-Westfalia, Catalogna e Comunidad di Valencia, area di Parigi. Nella fabbricazione di autoveicoli, il Sud ha meno occupati della Svezia, ma più di Catalogna, Belgio, Sassonia, Austria. Nell’abbigliamento, più addetti di Inghilterra, Germania, Repubblica Ceca. Nella raffinazione petrolifera, più addetti di Olanda, Belgio, Nord Reno-Westfalia. Ovvio che bisogna tener conto della differenza di popolazione, altrimenti si fa disinformazione. Ma sono i dati da cui partire o ripartire, e comunque questo è il Sud che non conosce il deserto.

No, non lo sapevamo.

Il Sud è secondo solo alla Spagna nella produzione europea di ortaggi. Secondo (sempre alla Spagna) anche nella frutta fresca. E la sola Puglia è seconda soltanto alla Spagna nella produzione mondiale di olive e olio d’oliva. No, non lo sapevamo. Parte dal Sud il 31 per cento delle esportazioni italiane del settore aeronautico, il 17% dell’automotive (auto e componenti), il 18% dell’agroalimentare, il 13% del farmaceutico. Il Sud esporta in 208 Paesi, il 91% del mondo. In 50 lo fa meglio del resto d’Italia. E alcune sue province guidano la classifica dell’esportazione per specifici prodotti.

No, non lo sapevamo.

Il Sud ha primati assoluti, oltre che nei settori già citati, nella produzione italiana di laminati piani d’acciaio, piombo, zinco, etilene, cemento, mobili, plastica. Inoltre, nella meccanica, meccatronica (meccanica più elettronica), chimica di base, energia eolica e fotovoltaica, elettronica (compresi componenti per cellulari e computer), sartoria, cantieristica navale, nautica da diporto. Sono al Sud i gioielli della ceramica di Grottaglie (Puglia) e di Vietri (Campania). Al Sud distretti industriali come quello aeronautico-spaziale, dell’elettronica, dell’abbigliamento, farmaceutico, agroalimentare, dell’automotive (è di Ottaviano, Napoli, il gruppo Adler, secondo al mondo nella produzione di componenti per insonorizzare e isolare termicamente le auto, che ha di recente ottenuto la commessa per la monoscocca del nuovo coupé Alfa Romeo, ha un miliardo di euro di fatturato, seimila dipendenti e sedi in 19 Paesi). Dal 2008 sono stati completati, avviati o autorizzati al Sud massicci investimenti in stabilimenti o siti produttivi di Eni, Enel, Fiat, Ilva, Alenia-Aermacchi, Isab, Sorgenia, Terna. Ci sono stati al Sud ingressi in società, o partecipazioni, da parte di russi, americani, cinesi, tedeschi, inglesi, giapponesi, francesi. E l’Istat scopre che al Sud ci sono più operai che al Centro Nord.

No, non lo sapevamo.

È al Sud il più grande armatore privato italiano e fra i maggiori del mondo (Daponte, con le navi da crociera Msc costruite anche in cantieri meridionali). Sono al Sud (Basilicata) i pozzi petroliferi terrestri più ricchi d’Europa. La Puglia è la seconda regione dopo la Lombardia per la produzione di energia da tutte le fonti, e Brindisi il primo polo energetico nazionale. È al Sud la più grande fabbrica italiana per numero di addetti (l’Ilva di Taranto, con oltre 11 mila), oltre che più grande acciaieria a ciclo integrale d’Europa. È il Sud la destinazione turistica più promettente (più pernottamenti stranieri di rinomate aree come la Provenza – Costa Azzurra – Corsica e Creta, e di intere nazioni come Repubblica Ceca, Svezia, Bulgaria). È al Sud il 65% delle aziende agricole biologiche. Sono al Sud alcuni fra i maggiori porti italiani (Taranto, Gioia Tauro, Napoli, Bari, Palermo). È al Sud (Puglia) la seconda sede italiana preferita per la produzione internazionale di film e fiction.

No, non lo sapevamo.

Otto aziende meridionali sono state premiate a Milano fra le migliori d’Italia, nell’ambito dell’iniziativa Fashion food forniture – Save the brand. Sono la Ciro Paone di Arzano (Napoli), nota per il marchio dell’abbigliamento di lusso Kiton. Sempre nel campo dell’abbigliamento, e sempre di Napoli, la Harmont & Blaine (nota per il bassotto che contraddistingue le collezioni casual), l’Imap (meglio conosciuta per il marchio Original Marines) e la Capri (con i marchi Alcott e Gutteridge). Campana è la Rummo di Benevento, settima generazione di produzione della pasta. Pugliese la Divella, anch’essa pasta esportata in mezzo mondo.  Ancora pugliese è Primadonna, calzature con negozi anche negli Stati Uniti e in Germania. Calabrese di Vibo Valentia la Intertonno, grande distribuzione alimentare. Segnalate la Caffè Kimbo (campana) e la piccola multinazionale Getra, costruzione di trasformatori elettrici. Ma si sta consolidando il successo mondiale della sartoria napoletana Attolini, specie grazie alla giacca rossa con la quale ha vestito Tony Servillo nel film premio Oscar La grande bellezza. La stessa Napoli delle cravatte Marinella (richieste per 900 al giorno ma produzione di nicchia di sole 160), della moda di Isaia, Kokka, Rubinacci, Borrelli e Barba, delle borse Carpisa, dell’intimo Yamamay (con la testimonial Federica Pellegrini e i primi di 100 monomarca nel mondo). Parla sempre più straniero il marchio dell’abbigliamento pugliese Tagliatore, col 60% della produzione in Germania, Francia, Norvegia, Danimarca, Giappone. Dalla Puglia i pantaloni di Daily Berwich esportati in tutto il mondo. Firma gli abiti del personale e delle guide del Parlamento la sartoria Palazzo, di Martina Franca (Taranto). Hanno vestito i jeans della pugliese Meltin Pot due Rolling Stones, Ronnie Woods e Charlie Watts, nel tour celebrativo dei 50 anni della band.

No, non lo sapevamo

Se sapremo se ci sono i marziani, sarà anche grazie alla Sitael di Mola di Bari, l’unica azienda italiana che ha viaggiato verso Marte. Un suo sofisticato microchip montato sulla sonda-robot «Curiosity» arrivata lassù è stato in grado di trasmettere dati resistendo alle radiazioni e alle temperature più estreme di quel pianeta. Nella Sitael è nata anche la bicicletta elettrica intelligente, con un centinaio di parametri di funzionamento controllati ogni istante grazie a un’app per smartphone. La Sitael fa parte del gruppo Mermec di Monopoli (Bari), che produce treni diagnostici per il controllo delle condizioni e della sicurezza delle linee ferroviarie e delle gallerie di mezzo mondo (ultimi, terrà d’occhio il metro di Melbourne e la nuova metropolitana di Londra). Un gruppo ad altissima tecnologia con mille dipendenti (la metà ingegneri «made in Puglia»), capeggiato dall’ingegner Vito Pertosa e di cui fanno parte anche la Alta (che lavora per satelliti e sonde spaziali), la Dreamslair (ha creato la app per smartphone che ha consentito alla fiction Rai «Braccialetti rossi», girata in Puglia, di avere sul web 354 milioni di visualizzazioni) e la Blackshape (che produce il più leggero e più veloce aereo a due posti del mondo e fu fondata da Luciano Belviso e Angelo Petrosillo con una start up quando non avevano ancora trent’anni).

Sì, lo sapevamo (ma lo ricordiamo).

È al Sud la terza maggiore città italiana. Una città patrimonio dell’umanità come «unica e irripetibile», considerata fra le tre più scenografiche del mondo insieme a Rio de Janeiro e Venezia, con la lingua più parlata in Italia dopo l’italiano, col più grande e antico teatro d’opera d’Europa, con una musica melodica che ha fatto il giro della Terra come il suo teatro di prosa e il suo cinema, patria di icone universali come caffè, pizza, pasta, culla dell’illuminismo italiano, sede della più antica università pubblica italiana, polo internazionale della sartoria di lusso. Questa città è Napoli. E ce ne sono al Sud altre fra le prime dieci (Palermo, Bari, Catania).[…]

Da “Il meglio sud” di Lino Patruno

FOTO: Rete

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