Matrimonio del tenente D’Auria Cav. Salvatore e di Lina Di Leone

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Tempo fa chiesi a Pasquale D’Auria qualche foto e il racconto del matrimonio dei suoi genitori.

Don Salvatore, il papà di Pasquale, era persona di straordinaria simpatia. In paese lo conoscevano tutti. Ogni anno tornava ad Orsomarso da Napoli con la moglie Lina ed il figlio per le vacanze estive. Era un piacere chiacchierare con lui.

Questa è una delle foto che devo alla cortesia di Pasquale, al quale devo ringraziamenti, e queste le sue parole:

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 “Sono contento che volete pubblicare la foto del matrimonio dei miei genitori avvenuto nella parrocchia di San Giovanni Battista il 31 gennaio 1942. Il sacerdote era l’Arciprete Don Ciccio Donadio, parente di mia madre, che aveva studiato in seminario a Roma e fra i suoi compagni vi era anche il principe Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII

Nell’estate del 1941 mia madre, Lina (Pasqualina Di Leone) era andata con la cognata (Gemma Guaragna moglie del fratello Biagio Di Leone farmacista e sindaco) e con la sorella Elvezia a Scalea per un periodo di bagni di mare.

Mentre passeggiavano insieme ai nipoti, figli di Biagio e di Elvezia, una sera furono incrociati da un ufficiale dell’esercito che lancio… un fascio di luce negli occhi di mia madre la quale un po’ seccata disse: “ma cosa fate?” – risposta – “ispezione, signorina” e lei: “allora fate il vostro dovere”.

Così avvenne il primo incontro seguito poi, a villeggiatura finita, da una visita improvvisa ad Orsomarso del tenente D’Auria Cav. Salvatore che in quella occasione chiese la sua mano.

Dopo sei mesi e venticinque giorni, cioè il 31 gennaio 1942, si sposarono e partirono sul calesse di Minicuccio (Domenico De Angelis) per prendere il treno per Napoli.”

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One Reply to “Matrimonio del tenente D’Auria Cav. Salvatore e di Lina Di Leone”

  1. DOMENICO FORESTIERI ha detto:

    In questa bellissima fotografia del matrimonio di don Salvatore D’Auria, persona molto stimata che conoscevo bene mi colpiscono tre cose: il volto della signora in quarta fila che potrebbe essere la mamma della buonanima del defunto Aldo Fazio, la buonanima del medico Vincenzo Guaragna del quale si intravede solamente parte del capo in terza fila a destra e la grata dell’androne della chiesa con i suoi tantissimi anni sulle spalle per la sua antichità. Infatti la stessa è assemblata con chiodi ribaditi. La saldatura è arrivata come fatto tecnologico successivamente. Grazie sempre professore Cosma.

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